2022 Il lungo viaggio della piastrina ritrovata di Enzo Pagni
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11° RADUNO GRUPPO CONEGLIANO
Fiamme Verdi Dicembre 2022Tenente Pietro Marchisio, Tenente Mario Candotti, Capitano Ugo D’Amico, Tenente Enzo Pagni
IL LUNGO VIAGGIO DELLA PIASTRINA RITROVATA
Una bella storia che unisce uomini di oggi, di ieri, del mondo
Una bella storia che unisce uomini di oggi, di ieri, del mondo
Consegna della piastrina del tenente Enzo Pagni al nipote Piero
La storia che vi voglio raccontare potrà sembrare incredibile, ma certe volte la realtà supera la fantasia.
Di vicende di piastrine militari di riconoscimento di soldati italiani caduti in guerra, ritrovate e consegnate ai parenti se ne conoscono molte, quella che vi voglio riportare in queste pagine però, è molto particolare. Domenica 30 ottobre, in occasione dell'11° raduno del Gruppo Conegliano, alla presenza delle più alte cariche civili e militari, con una bella e sentita cerimonia, abbiamo consegnato la piastrina del tenente Enzo Pagni, medaglia d’argento al valor militare, al nipote Piero Pagni.
Enzo Pagni, figlio di Faustino e Fioschi Emilia, nacque a Livorno il 23 gennaio 1915, ma visse la sua pur breve esistenza a Bologna. Frequentò il Liceo “Galvani” dall'anno scolastico 1931-32 all'anno scolastico 1933- 34, conseguì la maturità classica nell'anno 1933-34. Si laureò in Lettere presso l'Università di Bologna nell'anno 1940. Fu arruolato come tenente di Artiglieria Alpina nel Gruppo Conegliano della divisione Julia. Morì a Samoilenka (fronte russo) il 21 gennaio 1943. Decorato con Medaglia d'Argento al Valor Militare “alla memoria” con la seguente motivazione: «Durante furioso attacco di soverchianti forze appoggiate da carri armati, con pochi artiglieri passava al contrattacco. Portatosi presso un carro armato immobilizzato, che con le armi da bordo mieteva vittime tra le nostre file, colpiva con bombe a mano e con la pistola i serventi. Ferito, non desisteva dalla lotta; con l'esempio e la parola incitava gli uomini alla resistenza finché, colpito a morte, chiudeva da valoroso la sua giovane esistenza».
Riporto fedelmente le parole scritte sul libro “Ricordi di guerra” del colonnello Domenico Rossotto, (il famoso “papà Rossotto” dei “Leoni del Conegliano”) comandante del Gruppo di Artiglieria Alpina Conegliano nei funesti giorni della ritirata di Russia: “Del “Conegliano” caddero gloriosamente il tenente Bragagnolo, il tenente Pandolfi, il tenente Pagni, che quindici giorni prima aveva rinunciato a rientrare in Italia per non lasciare i suoi artiglieri”.
Riporto fedelmente le parole scritte sul libro “Ricordi di guerra” del colonnello Domenico Rossotto, (il famoso “papà Rossotto” dei “Leoni del Conegliano”) comandante del Gruppo di Artiglieria Alpina Conegliano nei funesti giorni della ritirata di Russia: “Del “Conegliano” caddero gloriosamente il tenente Bragagnolo, il tenente Pandolfi, il tenente Pagni, che quindici giorni prima aveva rinunciato a rientrare in Italia per non lasciare i suoi artiglieri”.
Piastrina di Enzo Pagni e quadretto inviatoci da Gaston Binnerbini
Quello che segue è il resoconto di come siamo venuti in possesso della piastrina.
Le mail sotto riportate sono trascritte volutamente come ci sono arrivate, senza alcuna correzione.
Le mail sotto riportate sono trascritte volutamente come ci sono arrivate, senza alcuna correzione.
Il 27 gennaio 2022 il direttore del Museo degli Alpini della sezione ANA di Conegliano, Aldo Vidotto, riceve la seguente mail: “Buongiorno. Mi chiamo Gaston, vivo negli Stati Uniti. Come potevo mandare a vostro gruppo, una piastrina di un alpino del Conegliano classe 1915 caduto in Russia nel gennaio 1943. Migliori saluti. Gaston Binnerbini”. Si tratta di un italoargentino che vive in Pennsylvania (Stati Uniti), collezionista di cimeli militari, con cui Aldo inizia un fitto scambio di lettere.
Scrive Gaston Binnerbini il 29 gennaio 2022: “Ciao Aldo, grazie per la risposta. Da diversi anni comunico con diversi gruppi e organismi alpini, per restituire alla famiglia dei caduti la sua memoria. Non ho mai ricevuto una risposta per questo Tenente alpino del Gruppo di Conegliano fino ad oggi quando ho ricevuto il tuo messaggio. In precedenza ho potuto restituire le piastrine ai parenti dei caduti del Div Julia a L’Aquila dove ho fatto molti amici. Queste sono cose che veramente ti rendono molto felice. Nessun problema con la spedizione. Il problema che ho avuto con altre spedizioni è quanto male la posta italiana a volte funzioni. Ecco perché ti prego di consigliarmi quale servizio utilizzare per garantire questa spedizione. La piastrine dell’alpino che voglio raggiungere il gruppo di Conegliano, è un Ufficiale, il signor Tenente Pagni eroicamente caduto nella battaglia di Novopostojalowka, presumibilmente l’ultima volta che è stato visto è stato ferito, con la sua pistola in cima a un T-34 che le batterie 75/13 avevano colpito. Questo uomo era davvero un leone. Oggi scatto la foto e te la invio. Qui in Pennsylvania abbiamo una tempesta di neve e ghiaccio, quindi dammi qualche giorno per la spedizione. Vi mando le foto delle piastrine. Un grande abbraccio!”
E-mail del 31 gennaio 2022
“Ciao Aldo. Vi racconto come questa piastrina è arrivata alla mia collezione. La mia casa è in Pennsylvania, sono un collezionista di militaria interessato all’Italia nella seconda guerra mondiale, e con più enfasi sulla storia degli Alpini in Grecia e in Russia. Il mio interesse è sorto fin da bambino, da quando sono cresciuto tra tanti italiani in mio paese Argentina. Nella mia infanzia e adolescenza ho incontrato molti reduci alpini della Grande Guerra e della Seconda Guerra in Argentina. Quelli della Seconda Guerra Mondiale mi hanno raccontato molte storie, le ho trovate veramente affascinanti. Uno di questi era la storia di un naufragio in cui appaiono gli squali. Più tardi capii che quest’uomo era stato un sopravvissuto della Galilea (Btg. Gemona). Altri hanno commentato quando gli aerei inglesi hanno colpito le colonne alpini in Grecia, e tante altre storie di guerra. Come ti ho detto, mentre collezionavo oggetti militari dal SGM, ho cercato su eBay oggetti originali del Regio Esercito, come paranti per tende, casse di cotture, thermos e altri oggetti che i russi avevano trovato di fronte al fiume Don. Questi oggetti erano in ottime condizioni e li ho usati per ricreazione storica del fronte orientale tedesco e italiano. Ho trovato in lotto molti oggetti di scavo come piccozze, oggetti incredibilmente da montagna trovati su terreno pianeggiante o sulla steppa. C’erano diversi russi che vendevano questi oggetti su eBay, ma uno era una ragazza russa di Veronezh che parlava bene l’inglese e con la quale comunicavo di più; Le ho chiesto a lei della storia di questi oggetti, dove li ha trovati e delle foto del luogo in cui è stata trovata questa archeologia. Avevo programmato un viaggio a Veronezh in Russia, per conoscere Rossosh, Novo Postojalovka, il Don, Postojali, Valujki, Nikolajewka e tanti altri luoghi, ma l’attuale conflitto in quella zona e la pandemia hanno distrutto quel viaggio. Ciò che mi ha sorpreso di questa ragazza russa è tutto ciò che lei sapeva degli italiani, del ARMIR, degli Alpini. Accanto ad un elmo del Reg 9 di fanteria Alpina de la Julia che ho comprato, arrivarono le piastrine degli alpini Giuseppe Baldassarre e Amelio Pizzocchia.
Quando gli oggetti hanno avuto l’identificazione, sapevo perfettamente che dovevano tornare alle loro famiglie. Cercando su Facebook ho trovato il Pizzocchia dell’Aquila e sono riuscito a restituire la piastrina di Amelio. L’elmetto della Div Julia con fregio insieme ad altri oggetti li mando agli Alpini dell’Aquila. Questo gruppo aquilano riuscì a trovare la famiglia di Giuseppe Baldassarre che non era morto in Russia, ma gravemente ferito. Quando ho visto le piastrine del Tenente Enzo Pagni sono andato sulla pagina del gruppo alpini di Bologna, ho scritto più volte per avvertire della piastrina in vendita, non ho mai ricevuto risposte. Ho scritto a vari siti web e nessuno conosceva la famiglia del Tenente Pagni. Mi sono proposto di continuare a cercare la sua memoria al suo paese per il quale il tenente e suoi Alpini hanno dato niente di meno che la sua stessa vita. Le mie ultime mail sono andate al Museo della Campagna di Russia presso al Sacrario di Cargnacco e alla sezione ANA di Conegliano (dato che Enzo Pagni apparteneva al Gruppo Conegliano) e finalmente qualcuno mi ha scritto ed eri tu Aldo. Sono sollevato che il ricordo di questo coraggioso alpino possa tornare nel suo paese, anche se è qualcosa che è stato il motivo per cui è morto, tornando in Italia.
La piastrina di Enzo Pagni era in vendita a un prezzo miserabile perché i russi consideravano lo stato dell’oggetto per determinare i prezzi. La piastrina di Enzo era in cattive condizioni rispetto ad altre. Una cosa che ho scoperto sulle piastrine è che i russi le hanno trovate tutte insieme in bunker appartenuti al Corpo d’Armata alpino scoperto negli ultimi anni. Apparentemente gli ufficiali raccolsero i piastrini dei caduti e dei feriti, e quelle piastrine rimasero nei bunker dopo la cattura delle truppe e dei loro comandanti da parte dei sovietici. Questo è il motivo per cui non servirebbero come riferimento per sapere dove sarebbero sepolti i resti. Le piastrine erano un insieme di due piastre, in caso di morte una veniva strappata dai suoi superiori per certificare la sua morte e l’altra piatta che era esattamente uguale alla prima, veniva lasciata con il corpo. Certo, una cerimonia religiosa per i caduti sarebbe importante. Qui a casa quando è arrivata la piastrina ho fatto una preghiera per lei, ho messo quegli oggetti in quella scatola e ci ho messo sopra qualche goccia di grappa come se fosse acqua santa, come mi ha detto un mio amico alpino reduce della Div. Monterosa. Saluti Gaston".
Quando gli oggetti hanno avuto l’identificazione, sapevo perfettamente che dovevano tornare alle loro famiglie. Cercando su Facebook ho trovato il Pizzocchia dell’Aquila e sono riuscito a restituire la piastrina di Amelio. L’elmetto della Div Julia con fregio insieme ad altri oggetti li mando agli Alpini dell’Aquila. Questo gruppo aquilano riuscì a trovare la famiglia di Giuseppe Baldassarre che non era morto in Russia, ma gravemente ferito. Quando ho visto le piastrine del Tenente Enzo Pagni sono andato sulla pagina del gruppo alpini di Bologna, ho scritto più volte per avvertire della piastrina in vendita, non ho mai ricevuto risposte. Ho scritto a vari siti web e nessuno conosceva la famiglia del Tenente Pagni. Mi sono proposto di continuare a cercare la sua memoria al suo paese per il quale il tenente e suoi Alpini hanno dato niente di meno che la sua stessa vita. Le mie ultime mail sono andate al Museo della Campagna di Russia presso al Sacrario di Cargnacco e alla sezione ANA di Conegliano (dato che Enzo Pagni apparteneva al Gruppo Conegliano) e finalmente qualcuno mi ha scritto ed eri tu Aldo. Sono sollevato che il ricordo di questo coraggioso alpino possa tornare nel suo paese, anche se è qualcosa che è stato il motivo per cui è morto, tornando in Italia.
La piastrina di Enzo Pagni era in vendita a un prezzo miserabile perché i russi consideravano lo stato dell’oggetto per determinare i prezzi. La piastrina di Enzo era in cattive condizioni rispetto ad altre. Una cosa che ho scoperto sulle piastrine è che i russi le hanno trovate tutte insieme in bunker appartenuti al Corpo d’Armata alpino scoperto negli ultimi anni. Apparentemente gli ufficiali raccolsero i piastrini dei caduti e dei feriti, e quelle piastrine rimasero nei bunker dopo la cattura delle truppe e dei loro comandanti da parte dei sovietici. Questo è il motivo per cui non servirebbero come riferimento per sapere dove sarebbero sepolti i resti. Le piastrine erano un insieme di due piastre, in caso di morte una veniva strappata dai suoi superiori per certificare la sua morte e l’altra piatta che era esattamente uguale alla prima, veniva lasciata con il corpo. Certo, una cerimonia religiosa per i caduti sarebbe importante. Qui a casa quando è arrivata la piastrina ho fatto una preghiera per lei, ho messo quegli oggetti in quella scatola e ci ho messo sopra qualche goccia di grappa come se fosse acqua santa, come mi ha detto un mio amico alpino reduce della Div. Monterosa. Saluti Gaston".
E-mail 31 gennaio 2022
"Ciao Aldo, penso che questa settimana potrò inviarlo. Abito in mezzo alla campagna (ho una fattoria rurale) qui siamo in una stagione di neve. Il problema è l’impraticabilità delle strade sul ghiaccio. Questa settimana la temperatura aumenterà leggermente secondo le previsioni e appena effettuo la spedizione ti mando il tracking (tracciamento). Quando ho ricevuto oggetti da scavo che avevano nomi di reduci o caduti, ho conservato l’etichetta della posta russa per la documentazione. Quando riceverai il ritratto con la piastrina del Tenente Enzo Pagni, vedrai un’etichetta di posta russa, è la stessa del pacco in cui è arrivata la piastrina, è scritto in russo, credo sia il nome del mittente, per documentare. Saluti Gaston."
"Ciao Aldo, penso che questa settimana potrò inviarlo. Abito in mezzo alla campagna (ho una fattoria rurale) qui siamo in una stagione di neve. Il problema è l’impraticabilità delle strade sul ghiaccio. Questa settimana la temperatura aumenterà leggermente secondo le previsioni e appena effettuo la spedizione ti mando il tracking (tracciamento). Quando ho ricevuto oggetti da scavo che avevano nomi di reduci o caduti, ho conservato l’etichetta della posta russa per la documentazione. Quando riceverai il ritratto con la piastrina del Tenente Enzo Pagni, vedrai un’etichetta di posta russa, è la stessa del pacco in cui è arrivata la piastrina, è scritto in russo, credo sia il nome del mittente, per documentare. Saluti Gaston."
Il pacchetto contenente un quadretto con la piastrina, la nappina, due stellette, una medaglietta ed alcune fotografie, è arrivato a Conegliano il 22 febbraio 2022.
Faccio notare che Gaston non ha voluto essere rimborsato né per il materiale inviato e neppure per le elevate spese di spedizione sostenute.
Aldo, il primo di novembre, ha scritto a Gaston dell’avvenuta consegna. Ha allegato alla sua mail le fotografie e un video della cerimonia e delle interviste fatte da un’emittente televisiva locale, al sindaco di Conegliano, ing. Fabio Chies ed al comandante del Gruppo Conegliano, Tenente Colonnello Davide Pascoli.
Quella che segue è la risposta inviata il giorno dopo da Gaston Binnerbini.
"Caro Aldo. Che sorpresa mi hai fatto! Grazie per la tua intensa ricerca dei parenti del Sig. Tenente; e per onorare la sua memoria di questo Alpino, un Eroe della steppa. La cerimonia è stata bellissima, molto emozionante, il Signore tenente deve essere felice che il suo popolo si ricordi di lui. Sono molto felice, mille grazie a te Aldo. Gaston."
"Caro Aldo. Che sorpresa mi hai fatto! Grazie per la tua intensa ricerca dei parenti del Sig. Tenente; e per onorare la sua memoria di questo Alpino, un Eroe della steppa. La cerimonia è stata bellissima, molto emozionante, il Signore tenente deve essere felice che il suo popolo si ricordi di lui. Sono molto felice, mille grazie a te Aldo. Gaston."
I resti mortali del Tenente Enzo Pagni sono stati ritrovati negli anni 90 in una fossa comune in Russia e traslati nel Tempio di Cargnacco. Ed è là che la piastrina verrà portata prossimamente dalla famiglia, per riunirla finalmente dopo 80 anni alla spoglie del valoroso ufficiale.
Non c’è nient’altro da aggiungere. Solo grazie!
Grazie Gaston, per averci fatto vivere una giornata così speciale. Grazie per averci ricordato la storia di un eroe forse dimenticato.
Grazie per il tuo impegno.
Grazie per il tuo essere così Alpino pur senza portare il cappello con la penna che noi tanto amiamo.
Grazie per il tuo impegno.
Grazie per il tuo essere così Alpino pur senza portare il cappello con la penna che noi tanto amiamo.
(Nella foto accanto: Gaston Binnerbini)
Gino Ceccherini