2023 Il saluto e l'augurio della prof.ssa Paola Del Din, MOVM
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MUSEO DEGLI ALPINI - 12° RADUNO DEL CONEGLIANO
Fiamme Verdi Dicembre 2023
Lettera inviata al direttore del Museo Aldo Vidotto
dalla prof. Paola Del Din, Medaglia d’Oro al Valor Militare,
in occasione dell’inaugurazione della nuova mostra e del 12° raduno del Gruppo Conegliano
Paola Del Din da giovane e con il Presidente del Consiglio On. Giorgia Meloni
Spiacente di non poter essere fisicamente presente a causa di un precedente e concomitante impegno sempre riguardante l’importante memoria storica; ma l’unità di intenti patriottici e sociali che ci lega la ritrovo in queste parole tratte dal vostro sito Internet; e per questo desidero almeno farvi avere un mio cordiale saluto ed augurio
L’azione alpina non va infatti ritenuta vincolata a sole vicende belliche che, voglia Iddio e gli uomini, mai vorremmo ripetute; va interpretata soprattutto come atto civile, nel senso che ogni Alpino deve impegnarsi in una costante opera di miglioramento personale e sociale in ogni campo: in quello del lavoro, in quello della vita civica, in tutte le attività oneste.
Come ci ricorda anche la figura della Medaglia d’Oro al Valor Militare Tenente Pietro Maset, gli stessi intenti muovevano noi dopo la tragedia dell'armistizio dell'8 settembre 1943. Siamo riusciti nel nostro intento oppure no? Non possiamo esserne certi, però non abbiamo nessuna intenzione di interrompere la nostra azione né di arrenderci alla situazione contingente. Tale fu l'operato del 3° Artiglieria da Montagna in ogni situazione nella quale fu impiegato.
Viva il 3° Artiglieria da Montagna, viva tutti noi centenari!
Paola Del Din
28 ottobre 2023, Conegliano
Paola Del Din M.O.V.M.
“Dopo aver svolto intensa attività partigiana nel Friuli nella formazione comandata dal fratello, ad avvenuta morte di questi in combattimento, viene prescelta per portare al Sud importanti documenti operativi interessanti il Comando alleato. Oltrepassate a piedi le linee di combattimento dopo non poche peripezie e con continuo rischio della propria vita ed ultimata la sua missione, chiedeva di frequentare un corso di paracadutisti. Dopo aver compiuto ben undici voli di guerra in circostanze fortunose, riusciva finalmente, unica donna in Italia, a lanciarsi col paracadute nel cielo del Friuli alla vigilia della liberazione. Nel corso dell’atterraggio riportava una frattura alla caviglia ed una torsione alla spina dorsale, ma nonostante il dolore lancinante, la sua unica preoccupazione era di prendere subito contatto con la Missione alleata nella zona per consegnarle i documenti che aveva portato con sé. Negli ultimi giorni di guerra, benché claudicante, passava ancora ripetutamente le linee di combattimento per recapitare informazioni ai reparti alleati avanzati. Bellissima figura di partigiana seppe in ogni circostanza assolvere con rara capacità e virile ardimento i compiti affidatile, dimostrando sempre elevato spirito di sacrificio e sconfinata dedizione alla causa della libertà. – Zona di operazione, settembre 1943 – aprile 1945”.