Giovanni Battista Bidasio degli Imberti
GIOVANNI BATTISTA BIDASIO DEGLI IMBERTI (1937-1938)

Poco è rimasto di Giobatta Bidasio. Sposato con la feltrina Angelina Piccolotto (1886-1970), donna riservata e schiva, non ebbe figli. I discendenti dei rami paralleli oggi ricordano ben poco della sua figura. Era di famiglia benestante, proprietaria di alcune centinaia di ettari di campagna a Bidasio di Nervesa (da cui il nome del casato) e del palazzo signorile, ora Zoppas, al limitare della Salita Caprera, di stile liberty, ora restaurato che s’affaccia su Via Cavour e la fontana del Nettuno. Di bell’aspetto e di carattere aperto, coraggioso ed impavido in guerra quanto sensibile al fascino femminile, era noto per condurre quella che, genericamente, viene definita una bella vita. In ambito civile svolgeva l’incarico di alto funzionario del dazio, un ruolo a quei tempi molto rispettato e, per certi aspetti, temuto.
Colpito da infarto nella trattoria cittadina alla Bibi in zona Ferrera, che era solito frequentare con gli amici, nonostante il pronto ricovero nel vicino ospedale dei Battuti, morirà pochi giorni dopo.