Lino Chies - Associazione Nazionale Alpini Sezione di Conegliano

ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI
Sezione di CONEGLIANO
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Lino Chies

LINO CHIES (1978-1984 e poi 1989-1995)

Figura storica della Sezione di Conegliano: con quella di Pordenone sono ben 50 le Adunate Nazionali consecutive che il geom. Lino Chies vanta nel proprio fitto carnet di Penna Nera.
Nato nel 1942 a Ogliano di Conegliano, nel 1962 conseguì il diploma di geometra al Dante di Vittorio Veneto. Arruolato, prestò poi servizio presso l’R.C.R. del 6° Reggimento di Artiglieria da Montagna a Belluno tra il 1963 e il 1964, partecipando per vario tempo al servizio di vigilanza in Alto Adige e poi ai soccorsi in occasione della tragedia del Vajont
Nipote di Luigi (Gigio) Chies, eroe del Passo della Sentinella e dell’Ortigara e poi uno dei fondatori storici della Sezione, Lino si iscrisse al Gruppo di Ogliano nel 1965, di cui diventerà anche Capogruppo, distinguendosi per la sua dinamicità e venendo presto chiamato a più responsabili compiti in seno al Consiglio Direttivo sezionale, ricoprendone per vari anni la vicepresidenza in stretta sinergia d’intenti e idealità con Curto e Vallomy. In questo periodo vanno ricordati:
- 1970-72, direzione dei lavori di riassetto totale della ormai degradata casa natale del pittore cinquecentesco Beccaruzzi, acquistata dalla Sezione per farne la nuova e funzionale sede;
- 1973, partecipazione alla ristrutturazione delle trincee del Lagazuoi e del Vallon Bianco; collaborazione con il col. Schauman alla tracciatura delle Vie della Pace;
- 1975, primo restauro della Chiesetta dedicata alla Madonna della Neve di Conegliano;
- 1976, collaboratore del cantiere di lavoro n. 10 di Pinzano al Tagliamento, allestito per far fronte al terremoto che aveva devastato il Friuli;
- presidenza del Comitato Bosco delle Penne Mozze, di cui è ancora Consigliere;
- fondatore nel 1982-83 della Protezione Civile sezionale;
- 1985, direzione dei lavori del Centro per lavoro guidato della Nostra famiglia a Mareno di Piave;
- 1991, ristrutturazione della chiesetta di San Pierin di Scomigo;
- 1992, in collaborazione con il Comune di Conegliano, organizzazione della prima esercitazione di P.C. sezionale;
- 1998, Operazione San Quirico a favore delle suore clarisse di Assisi. Lavori svolti dalle Sezioni di Conegliano e Vittorio Veneto;
- 2001, direzione dei lavori di costruzione della clausura del monastero delle clarisse di San Girolamo di Gubbio. Opera svolta dalle Sezioni di Conegliano, Vittorio e Pordenone;
- 2003, pianificazione tecnica per lo spostamento del Capitello in via Mangesa di Ogliano;
- 2004, progettazione e direzione dei lavori di costruzione dell’edificio multifunzionale al Bosco delle Penne Mozze di Cison di Valmarino.


Assisi. Lino Chies con le suore clarisse


Lino Chies, Nino Geronazzo e Antonio Cais sull’Ortigara

Nell'Assemblea dei Delegati del 16 aprile 1978, tenutasi come di consueto a Milano, Lino Chies è eletto Consigliere Nazionale dell'A.N.A. e nel 1981 è riconfermato per un secondo incarico. È il più giovane del consesso, ma alle spalle vanta già una grande esperienza associativa per cui gli verranno assegnati incarichi rilevanti e nel contempo si distingue per nuove ed interessanti proposte quali:
- 1979, cofondatore con Antonio Sarti della Protezione Civile Nazionale;
- 1981, cofondatore del Premio fedeltà alla montagna;
- 1981, ideatore con Aldo Innocente della Santa Messa alla Colonna Mozza dell'Ortigara;- 1981, responsabile del cantiere di Pescopagano in Lucania per il recupero strutturale delle scuole locali danneggiate dal terremoto.
Nel 1989 viene rieletto per la seconda volta al C.N. e vi farà parte per altri sei anni. Sempre importante il suo apporto alle iniziative nazionali che avranno notevole impatto emozionale negli alpini e grande risalto nella stampa:
- 1989, con l’ANA nazionale, partecipa all’intervento umanitario in Armenia e nell’ospedale allestito a Spitak;
- 1992-93, è uno dei pilastri organizzativi dell’Operazione Sorriso di Rossosch e mediatore amministrativo nelle delicate relazioni con le autorità russe, sia governative centrali che locali. Oggi rimane componente esterno della Commissione permanente. Tra i tanti episodi di quella straordinaria iniziativa, ponte di pace con il popolo russo, egli ricorda con particolare emozione lo scoprimento della fossa comune a Nikolajewka, fino ad allora segreto militare, dove dopo la battaglia furono sepolti 10 mila soldati, la maggior parte alpini.
- 1994, presidente Commissione ANA per l’intervento straordinario in Asti alluvionata;
- 1995, vicepresidente nazionale vicario con Leonardo Caprioli;
- 2002-03, collabora ai lavori per l’ampliamento della scuola multietnica in Bosnia.



Asilo di Rossosch, la seconda casa di Lino Chies.

Questi impegni intensi e continuativi, anche all'estero, gli sono valse numerose riconoscenze pubbliche:
- titolo di Cavaliere Ufficiale della Repubblica;
- diploma di Benemerenza da parte del Ministero per l’intervento sul Vajont;
- diploma di Benemerenza e Medaglia di Bronzo per l’intervento in Armenia;
- consigliere onorario della Sezione di Conegliano.

Di Lino Chies si è occupato anche il Gazzettino che in data 8 maggio 2014 così scrive:
“Saranno cinquanta, con questa di Pordenone, le adunate nazionali consecutive che un vecio di Conegliano vanterà nel proprio albo di penna nera. Una sorta di nozze d’oro con l’ANA, che non mancherà di incrementare gioia e festa nell'ambito dell’Osteria La Vecchia. Sì, perché a celebrare questo primato sarà proprio il fondatore e oste numero uno Lino Chies di Ogliano, geometra, viticultore a tempo pieno da quando è in pensione, ma prima di tutto alpino. Classe 1942, naja nel 1963-1964 nel 6° Artiglieria da montagna della Cadore in quel di Belluno, fu tra i primi soccorritori nella sciagura del Vajont, poi in Alto Adige in servizio di ordine pubblico.
- Appena congedato, iscrizione all’ANA e adunate, dunque?
Sì, proprio così- risponde, -con una passione che non è venuta mai meno, tanto che, appunto, non ho mancato ad alcun appuntamento.
- Quali sono state le adunate più belle?
Tutte, veramente tutte. Anche se, devo dirlo, una di Roma (1979) e una di Trieste (1984) in particolare perché ero alfiere, cioè il consigliere nazionale che porta il Labaro dell’ANA.
- Ma che cosa rappresenta per l’alpino Chies la grande kermesse scarpona?
È una sorta di Settimana santa: non nel senso del dolore ovviamente, ma per la gioia, l’allegria e la considerazione che l’adunata rappresenta il clou dell’anno degli alpini. Si incontrano vecchi amici, ci si racconta. Un’occasione straordinaria.
Chies è stato per due mandati, di sei anni ciascuno, Consigliere nazionale e fra i protagonisti dell’Operazione Sorriso (l’asilo di Rossosch) e di altre imprese di solidarietà, con dedizione e professionalità straordinarie.
- E l’Osteria La Vecchia, punto di riferimento a vari livelli?
È nata spontaneamente, con pochi amici, nell’adunata di Reggio Emilia (1997). Prima le auto, poi un camper, un furgone e una tenda con annessi & connessi, cioè tavole, panche, frigo...
E dapprima erano salumi, formaggi, pollo freddo, spumiglie… poi, dall’adunata di Aosta, uno spiedo di ragguardevoli dimensioni con vari addetti, fra i quali Cesare Poncato (Ponte nelle Alpi), Angelo Dal Borgo dell’Alpago (attuale presidente della Sezione di Belluno), Aldo Tomasella (sezione di Conegliano), Toni Battistella medico e musico con fisarmonica, e da qualche anno l’ex presidente dell’ANA Beppe Parazzini non fa mancare le sue “preziose consulenze”.
Ma prima di partire, Chies & C. vanno a rendere omaggio a due amici che sono andati avanti: Massimo Santin (Panzilio) nel cimitero di Scomigo e Gilberto Loschi in quello di Colfosco. E nel Paradiso di Cantore è certo che faranno festa anche loro per le Nozze d’oro con l’ANA del vecio Lino”.


L’osteria “La Vecchia”, covo di autentici alpini.

Nonostante egli dica di sentire ormai il peso degli anni… l’impegno di Chies in Sezione continua, come del resto la voglia di dilatare ulteriormente il suo ragguardevole record di Adunate, a partire dalla prossima a L’Aquila.
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