Alpini sempre 1925-2025_20 I presidenti contemporanei: Antonio Daminato - Associazione Nazionale Alpini Sezione di Conegliano

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Alpini sempre 1925-2025_20 I presidenti contemporanei: Antonio Daminato

ALPINI SEMPRE 1925-2015 - I 90 anni della Sezione di Conegliano
              1925-2015      
ANTONIO DAMINATO (2002-2008)

Nel marzo 2002 Antonio Daminato,  per gli amici Toni, iscritto al Gruppo di Santa Maria-San Michele, è  eletto nuovo Presidente sezionale. Incarico che onorerà per due mandati.
Padovano ma nato per caso, come  specifica egli stesso, a Loreggia il 19 agosto 1945 poiché la sua famiglia era  stata costretta a sfollare in campagna per sottrarsi ai bombardamenti alleati. Si laurea nel 1968 all’Università patavina in Economia e Commercio.
Arruolato,  nell’ottobre 1969 frequenta la Scuola Ufficiali di Artiglieria a Foligno da cui  esce col grado di sergente AUC. Durante il corso, ha modo di distinguersi  nell’applicazione sia allo studio teorico che nella preparazione al comando,  venendo promosso “allievo scelto”. Nel febbraio 1970 viene accorpato al  2° Art. da Mont. della Tridentina a Dobbiaco. Qui, una sera durante la  libera uscita, si trova coinvolto suo malgrado, lui ed altri artiglieri della  sua batteria, in una disputa (ma tra le pieghe del racconto sembrerebbe più una  rissa vera e propria) con un gruppo di giovani altoatesini a difesa  dell’italianità e del tricolore, uscendone nettamente vittoriosi. Del resto non  poteva finire diversamente visto che i montagnini erano, tranne Toni, dei  veri marcantoni. Quella decisa risposta ad una evidente e voluta provocazione  poteva forse costargli i gradi o qualche pesante reprimenda, ma ne valeva la  pena, ricorda, mentre gli brillano gli occhi… vuoi mettere la soddisfazione?  Promosso sottotenente, completa il servizio militare a Brunico.
Dopo il congedo viene assunto  come dirigente in una importante azienda padovana di arredamento. Nel 1976 si  trasferisce nel coneglianese dove diventa imprenditore di successo nel campo  metalmeccanico, ruolo che ricopre tuttora. È stato anche Amministratore  comunale di San Pietro di Feletto e convinto sostenitore dei movimenti sportivi  locali.
In ambito alpino, dal 1991 al  2001 ha guidato il Gruppo di Santa Maria-San Michele e più volte viene eletto  nel Consiglio sezionale, ricoprendo la carica di vicepresidente nel mandato di  Basso.
Come capogruppo ha sempre  cercato di incentivare la presenza alpina nella vita sociale del felettano,  promuovendo non solo operazioni di pubblica utilità, come la manutenzione  ordinaria della chiesa, dell’ex asilo e della vicina casa di riposo, ma anche di  aggregazione comunitaria, quali gite o feste patronali e folkloristiche, o  ricreative come le castagnate e il tradizionale panevin. Di quel periodo  ricorda con particolare emozione l’inaugurazione nel 1993 della nuova sede  intitolata a Virgilio Da Dalto, suo predecessore, guida e fondatore del  Gruppo stesso.
 

Antonio Daminato alla Scuola di Artiglieria

 
L’Assemblea dei Delegati,  tenutasi la prima domenica di marzo 2002, presso l’Auditorium Dina Orsi di  Conegliano, gli affida la guida della Sezione.
Dopo aver rivolto il saluto al  predecessore, comm. Paolo Gai, si presenta ai delegati dei 30 Gruppi che  gremiscono la platea con l’esortazione: “Dovremo essere sempre franchi e  determinati come sanno esserlo gli alpini; il nostro unico obiettivo è che  ALPINO si possa sempre scrivere con tutte lettere maiuscole. Quando all’esterno  qualcuno parla degli ALPINI dovrà farlo con rispetto ed ammirazione, perché il  nostro comportamento sarà stato irreprensibile. Tutto questo richiederà una  grande attenzione agli atteggiamenti quotidiani ed una ancor maggiore attenzione  quando avremo il cappello in testa. È la forma migliore per onorare chi prima di  noi ha fatto del cappello alpino la sua bandiera e di chi ha sacrificato la vita  per gli stessi ideali che oggi noi difendiamo. Coraggio, cari Alpini, noi siamo  una forza irrefrenabile; manteniamo il nostro spirito e godiamoci appieno il  piacere dell’amicizia.”
E già all’indomani deve mettere  in atto le sue capacità direttive, affrontando con determinazione ed esito  positivo, un’improvvisa sopravvenuta criticità all’interno del nucleo di P.C.  sezionale. Il tutto proprio alla vigilia dell’esercitazione Triveneta Per  vias et aquas, con campo base nell’area Fiera di Godega, dove convengono  1.600 uomini e 266 mezzi, suddivisi in 24 campi operativi.
Capacità manageriale che egli  applica alla gestione sezionale, attingendo forze nuove e qualificate, tra cui  giovani motivati, che colloca nei settori nevralgici della macchina operativa.  Questa nuova visione programmatica, come si vedrà, lo porterà a sottoscrivere  importanti convenzioni con l’Amministrazione Comunale di Conegliano, in  previsione dell’80°, per la realizzazione di opere (passerella, museo,  sistemazione antiche mura…) che ora tanto lustro e prestigio danno alla Città ed  alla Sezione.
Questa, in sintesi, l’impronta alpina del presidente Antonio Daminato e gli avvenimenti principali che ne hanno caratterizzato i sei anni di mandato.
Innanzitutto, ecco l’organigramma che lo affianca:
Presidente: Antonio Daminato
Vice presidenti: Carlo Sala, Ettore Bernardi, Giorgio Visentin.
Tesoriere: Battista Bozzoli
Consigliere onorario
: Lino Chies.
Consiglieri: Silvestro Barro, Claudio Basso, Giuseppe Benedosso, Giovanni Carlet, Gianni Dal Cin, Enzo Faidutti, Lionello Frare, Nino Geronazzo, Luciano Giordan, Pietro Masutti, Gabriele Mion, Renato Perenzin, Lauro Piaia, Iginio Pizzinato, Sergio Saccon , Antonio Speranza, Francesco Tuan.
Segreteria: Claudio Lorenzet, Mirko Cadorin.
Sede: Carlo Sala, Lionello Frare, Silvano De Luca.
Bosco Penne Mozze: Ettore Bernardi.
Attività sportive: Michele Pilla, Silvano Miraval, Egidio Morbin.
Protezione Civile: Antonio Speranza, Gabriele Mion.
Madonna della Neve: Lauro Piaia, Silvano Armellin.
Rapporti FF.AA. e Cerimoniere: Nino Geronazzo    
Consulta Ass. d’Arma
: Giovanni Carlet.
Cappellano: mons. Domenico Perin.
Addetto stampa: Gianfranco Dal Mas
Centro Studi ANA
: Enzo Faidutti.
Fiamme Verdi: direttore Renato Brunello; membri Francesco Tuan, Steno Bellotto, Enzo Faidutti, Luigi Maretto, Silvestro Barro, Claudio Lorenzet, Giorgio Visentin.
Attività promozionali e istituzionali: Ettore Bernardi, Battista Bozzoli, Francesco Tuan, Lauro Piaia, Enzo Faidutti, Silvestro Barro, Gianfranco Dal Mas.
Fanfara alpina: Giovanni Carlet.
Alfieri: Bruno Danieli, Gianni Dal Cin, Claudio Basso, Giuseppe Benedosso.
Revisori dei Conti: Massimo Battistuzzi, Carlo Breda, Mirco De Nardi, Paolo Da Ruos, Michele Pilla.
Probiviri: Fiorenzo Carniel, Lamberto Pillonetto, Silvano Armellin.
Giunta di Scrutinio: Valerio Bortolotto, Luciano Camerotto, Bruno Danieli, Guido Martin, Antonio Oliana.
Verifica Poteri: Emilio Maschietto, Paolo Da Ruos, Antonio Cais, Claudio Bernardi, Franco Zanardo.


Esercitazione “Per via set aquas.”

2002
• 40° di Sernaglia. Per l’occasione viene donato un salone per attività ricreative alla scuola materna del paese.
• premio Civilitas, Civiltà nella Comunità, assegnato a Renato Brunello, grande penna e per 27 anni redattore e poi direttore di Fiamme Verdi. Se oggi è possibile ricostruire la storia della Sezione e dei Gruppi di Conegliano lo si deve proprio alle cronache e ai resoconti puntuali del periodico.
• il gruppo folkloristico di Rossosch, i Rossici, per rafforzare i legami di amicizia con la Sezione di Conegliano, si esibisce al Dina Orsi con tipici canti e danze russi.
• gli alpini coneglianesi ricordano con una semplice ma significativa cerimonia i 20 anni del loro costante impegno a favore del Centro di Mareno per le persone disabili. Rivolgendosi alla direttrice, prof. Gigliola Casati, Daminato dice: “Noi ci sentiamo di casa in questa realtà e non mancheremo, nell’anno europeo per le persone disabili, che si celebra nel 2003, ed in vista dell’80° della Sezione in programma nel 2005, di considerare con attenzione come intervenire perché l’impronta alpina caratterizzi anche il futuro di questo Centro per persone diversamente abili che qui conducono esperienze di vita e di serenità.”
Barbisano. Lavori per la nuova sede
Collalto

Il Vessillo a Cima Vallona

Gli Alpini posizionano la Croce sulla Chiesa di Parè
2003

• 40° di fondazione di Barbisano. Pulizia del torrente Lierza con in testa il capogruppo Flavio Calderari. Si tratta dello stesso corso d’acqua che nell’agosto 2014, per un’inaudita onda di piena avvenuta a monte, causerà 4 vittime e numerosi feriti al Molinetto della Croda di Refrontolo.
• 45° di fondazione del gruppo di Santa Lucia, guidato dall’attivo Claudio Bernardi, che sarà poi meritatamente nominato Cavaliere della Repubblica. Nell’occasione Renzo Sossai, consigliere sezionale e prolifico collaboratore di Fiamme Verdi, presenta la sua meticolosa ricerca: Alpini a Santa Lucia, la nostra storia.
• il Presidente affianca il capogruppo Giuseppe Padoin nell’inaugurazione del suggestivo Vicolo degli Alpini a Collalto.
• al Dina Orsi, il col. Maurizio Plasso, comandante del 3° destinato alla delicata missione in Afghanistan, si incontra con gli alpini coneglianesi per illustrare gli scopi umanitari e militari dell’imminente spedizione. Nell’occasione il presidente Daminato consegna al Conegliano la Bandiera che sventolerà, come segno beneaugurante, sul pennone del presidio di Herat per tutta la durata della missione. Alcune settimane dopo, l’allora ten. Andrea Barzotto, di San Fior, invia al presidente Daminato una e-mail: “Vi allego alcune foto di due momenti molto significativi. La cerimonia in cui il C.te del Terzo assume ufficialmente il comando della Task Force Italfor V e la cerimonia dell’Alzabandiera, della vostra Bandiera.” La Bandiera sarà restituita al rientro per poi essere nuovamente consegnata ai reparti nati a Conegliano, destinati ad altre operazioni di peacekeeping in scenari bellici che ne richiedono la presenza.


Il tricolore della Sezione in Afghanistan

• a Tolmezzo il presidente Daminato porta i saluti della Sezione al Gruppo Conegliano del 3° in partenza per l’Afghanistan nell’ambito della difficile missione ISAF. L’Alpino sottolinea: “Per coadiuvare gli alpini del 3º impegnati in Afghanistan le sezioni di Conegliano, Carnica, Gemona e Udine hanno avviato la raccolta di aiuti umanitari che saranno distribuiti dagli alpini alla popolazione afghana. Saranno inviati anche materiali per la costruzione di pozzi e di scuole, estremamente preziosi gli uni e le altre per incentivare lo sviluppo del territorio. Dopo la partenza del Conegliano c’è stato il cambio di comando del reggimento: al col. Maurizio Paissan è succeduto il col. Maurizio Plasso, il cui padre, generale Luciano Plasso, ormai andato avanti, fu il comandante proprio del 3º da Montagna. Al col. Paissan, ora in servizio al Comando Truppe alpine, sempre particolarmente vicino alle nostre sezioni e ai nostri gruppi, ed al nuovo comandante del 3º gli auguri di buon lavoro nel loro nuovo incarico.”
Ogliano, spostamento e restauro del capitello dedicato alla Beata Vergine Addolorata di via Mangesa.
• a Pieve di Soligo per il 40° della ricostruzione e 74° della fondazione del Gruppo guidato da Giuseppe Collodet.
• a Palazzo Sarcinelli, presentazione del libro Alpini di pace: mezzo secolo sul fronte della solidarietà del giornalista Giovanni Lugaresi, grande amico delle Penne Nere.
• a San Vendemiano una sala del centro Don Gnocchi è dedicata al compianto Bepi Cadorin.
• 10° anniversario dell’Operazione Sorriso e gemellaggio tra le città di Conegliano e Rossosch siglato dal sindaco alpino Floriano Zambon.
• inaugurazione baita San Maurizio, patrono degli Alpini, sede del Gruppo di Falzé di Piave guidato da Fulvio Villanova.
• cerimonia a Conegliano per il rientro del 3°, tra cui il gruppo Conegliano, da Kabul nell’ambito delle operazioni peacekeeping in Afghanistan.
• il Gruppo di Colfosco guidato da Oliviero Chiesurin conclude i lavori di restauro dell’antico oratorio di San Daniele che sorge ai piedi del Col della Tombola.
• il ten. col. Italo De Candido scorta il Vessillo sezionale nella cerimonia di commemorazione degli alpini caduti a Cheren nel 1941 (Eritrea), tra cui il gen. Orlando Lorenzini.


San Vendemiano

Solighetto
Il vessillo di Conegliano a Cheren (Eritrea)

Tolmezzo, caserma Cantore sede del 3° Art.Mont.
2004

• il Presidente nazionale Parazzini fa visita al Gruppo di Codognè.
Orsago ricorda il suo capogruppo da poco scomparso, l’artigliere del 3° Luigi Battistuzzi, intitolandogli una via del paese.
• a L’Aquila Fiamme Verdi si posiziona sul podio come terza classificata tra le migliori testate alpine.
• a San Fior cerimonia di intitolazione della Via degli Alpini e piantumazione di un nuovo albero per ogni nato nel 2003 su iniziativa del capogruppo Aldo Tonon.
• inaugurazione, dopo tante vicissitudini amministrative e legali, della nuova sede di Colfosco con il capogruppo Oliviero Chiesurin particolarmente commosso. Così si legge su L’Alpino: “A Colfosco una casa con i fiocchi. I lavori erano stati bloccati per alcuni anni da intoppi burocratici, ma gli alpini di Colfosco (cocciuti peggio dei muli) la loro sede la volevano e basta, e vi hanno lavorato come se fosse la loro casa.”
• alla caserma Cantore di Tolmezzo, sotto una pioggia torrenziale, saluto al 3° Reggimento di Artiglieria da Montagna, al comando del col. Silvio Biagini, in partenza per la missione di pace in Bosnia, inquadrato nell’Operazione Joint Forge.
• il prof. Antonio Menegon, alpino di Collalto, affermato giornalista, storico e scrittore, raccogliendo il testimone di Renato Brunello che aveva diretto magistralmente la testata per un trentennio portandola ai massimi livelli della stampa alpina nazionale, è il nuovo Direttore di Fiamme Verdi. Così si presenta. “Io sono stato iscritto per una decina d’anni al Gruppo di Susegana. Ero uno dei tanti iscritti che pagano la tessera e non partecipano quasi mai alla vita del Gruppo. Poi ho cominciato a collaborare con il Gruppo di Collalto in occasione dell’inaugurazione del Vicolo degli Alpini nel 2003 con Bepi Padoin e ho riassaporato il gusto di essere Alpino. È toccato però a Valerio Collet ricordarmi che ero, o meglio che sono un Alpino ed ora eccomi qui presente a cercare di fare il mio dovere con Fiamme Verdi.”
• il vessillo è presente al 10° anniversario della fondazione di Ponte della Priula con solenni celebrazioni al Tempio Votivo e sul cippo del Piave in onore di tutti i Caduti.
• le Penne Nere di San Vendemiano, Gruppo guidato dal giovane e bravo Manuele Cadorin, tra le altre cose responsabile della Commissione Giovani che egli ha fortemente voluto, celebrano con una grande festa il 70° di fondazione e il 45° di ricostituzione.
• 50° anniversario del gruppo di Soligo guidato da Giuseppe Nardi. Nel corso della cerimonia il presidente Daminato premia gli ultimi soci fondatori rimasti e ricorda, scoprendone una targa, la grande figura d’alpino di Sante Cietto, infaticabile ed esperto capocantiere a Rossosch per oltre quattro mesi. Inoltre il prof. Raffaello Spironelli illustra il libro 50 anni di vita alpina, una meticolosa ricerca voluta per ricordare e consegnare alle future generazioni la storia del Gruppo.
• 35° di fondazione del Gruppo di Fontigo, condotto da Luciano Mariotto, e inaugurazione del suggestivo Vicolo degli Alpini che si snoda nel nucleo storico del borgo. Nell’occasione Gilmo Mariotto presenta la sua approfondita ricerca sugli alpini del paese.
• intitolazione del Gruppo Città ad Olindo Battistuzzi, classe 1920, cpl del 5° rgt Artiglieria della Julia, decorato di Medaglia d’Argento (Shebekino, Russia 1943).

Nuova sede a Colfosco

Collalbrigo

Antonio Menegon, Direttore di Fiamme Verdi

Daminato ospite del Gruppo di Ponte della Priula

Gruppo Città. Intitolazione della sede a Olindo Battistuzzi
Tolmezzo. Daminato con il col. Biagini
• dopo cinque anni terminano i lavori, seguiti dai solerti Carlo Sala, vicepresidente, e Luciano Giordan, di manutenzione della sede sezionale.
• Daminato scorta il vessillo sezionale all’Isola dei Morti di Moriago, il cui gonfalone è decorato di Medaglia d’Oro al Valor Civile assieme a quello di Nervesa, per la visita ufficiale del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi sui campi di battaglia del nostro Piave. Nell’occasione al Presidente veniva donato il libro storico: Piave, le ferite della Grande Guerra dei nostri soci Giorgio Visentin e Innocente Azzalini.


Isola dei Morti. Il Presidente Ciampi sui luoghi della Grande Guerra

• in novembre presso la sede di San Vendemiano, su proposta di Manuele Cadorin, si tiene l’incontro dei giovani della Sezione Conegliano. Daminato, aprendo i lavori, sottolinea l’importanza di un futuro “giovane” per la nostra Associazione poiché dopo la soppressione della leva obbligatoria, i numeri alpini sono destinati inesorabilmente a scendere. Inoltre evidenzia come sia importante individuare le attività che interessano di più ai giovani in modo da coinvolgerne sempre più in ambito sezionale.
• su Fiamme Verdi, nell’editoriale di dicembre, assieme al classici auguri, Daminato lancia uno stimolante messaggio: “Proviamo a sognare. Il 2005 ci vedrà impegnati a celebrare in maniera degna l’80° di fondazione. Le iniziative sono molte e dovranno dimostrare a tutti che gli Alpini sono sempre fortissimi, anche se l’abolizione della leva toglierà inevitabilmente i naturali canali di rifornimento di iscritti. Ci siamo posti degli obiettivi ambiziosi, ma con trenta Gruppi di Alpini motivati, non temiamo alcuna sfida. Godiamoci intanto questa parentesi di lavoro rallentato, godiamo della nostra bella terra trevigiana, della pace che regna nel nostro Paese, delle amicizie e degli affetti che ci circondano. Consci che una grande montagna è fatta di tanti sassi più piccoli, proviamo a fare un gioco: creiamo intorno a noi una piccola circonferenza di pace, una zona di quiete. Guardando dall’alto in una notte buia vedremo per terra dei piccoli cerchi illuminati, immaginiamo che il numero dei cerchi aumenti a dismisura e alla fine si tocchino: una grande zona illuminata rischiarerà la notte. Provare non costa, ma può dare dei grandi risultati. Sognare ci aiuta a vivere meglio e allora perché non sognare che per Natale tutte le stellette dei nostri militari diventino delle stelle comete portatrici di pace? Un caloroso abbraccio a tutti gli Alpini della Sezione.”

2005

Nell’Auditorium del Dina Orsi, Antonio Daminato, Presidente uscente, per acclamazione è riconfermato per altri tre anni alla guida della Sezione.
“La leva non c’è più ma ci sono gli Alpini- dice, rivolgendosi all’Assemblea -ed è da questo che dobbiamo partire per ottenere il massimo come associazione d’arma. Contrariamente rischiamo di diventare qualcosa di diverso, un’associazione di volontariato come tante altre, ma noi siamo e resteremo un’associazione d’arma.”

Ottantesimo

Il Presidente Daminato, avvalendosi di solerti e meticolosi collaboratori, in primis Pietro Masutti (presidente del Comitato organizzatore) e Francesco Tuan (curatore della pubblicazione sull’80°), sarà principalmente ricordato per la straordinaria celebrazione dell’80° di fondazione.


Teatro Accademia di Conegliano. Il coro dei congedati alpini e il coro dei bambini di Godega



Questa la cronaca dei momenti più significativi dell’imponente e variegata manifestazione, svoltasi dal 14 al 17 aprile 2005.
- giovedì 14, posa della prima pietra del restauro della ex caserma San Martino-Marras, dove troverà posto il Museo della Vita Alpina di Conegliano.
- venerdì 15, incontro del presidente Perona nella sede di San Vendemiano con i capigruppo e i consiglieri di Sezione.
- sabato 16, il Presidente Perona con il Labaro Nazionale rende omaggio al Bosco delle Penne Mozze. Alla sera, all’Accademia, davanti ad oltre 800 spettatori, presentazione del Libro Verde della Solidarietà Alpina 2004. Applausi dell’emozionato Perona al coro degli alunni della scuola elementare di Godega, diretti da Simonetta Mandis, attualmente maestro del coro sezionale Bedeschi di Gaiarine, che hanno intonato insieme a lui e a tutto il folto pubblico presente l’Inno di Mameli. A concludere la serata, la rassegna dei Cori Alpini dei congedati delle cinque Brigate.
E L’Alpino scrive: “Grandi applausi e grande solidarietà perché la somma raccolta a teatro è stata devoluta all’associazione Lotta contro i tumori Renzo e Pia Fiorot e alla Comunità terapeutica per tossicodipendenti di Conegliano. Splendida e imprevista è stata anche la conclusione del concerto con il presidente Perona sul palco con tutti i coristi dei congedati delle brigate e il saluto del vescovo, mons. Giuseppe Zenti, che ha raccolto applausi esordendo con queste parole: Una splendida serata, sono dispiaciuto di non aver fatto il servizio militare negli alpini.”
- domenica 17, grandiosa sfilata lungo i viali del centro, al seguito del Labaro Nazionale, fino a raggiungere piazza Cima dove è stata officiata la messa da campo da mons. Domenico Perin e mons. Romano Nardin, presenti la Fanfara della sezione di Conegliano e la Fanfara dei congedati della Brigata Alpina Julia.
E per concludere, come da tradizione alpina, tutti con i piedi sotto la tavola per il rancio alpino allestito al Colnù e capace di sfornare e di servire in tavola oltre un migliaio di coperti.
- a luglio, come appendice alle celebrazioni, viene organizzato un pellegrinaggio sezionale alla Colonna Mozza dell’Ortigara.
• In occasione della visita al Bosco delle Penne Mozze, il presidente Corrado Perona fa visita al reduce Ermenegildo Mariotto del Gruppo di Fontigo. L’Alpino così scrive: “È stato un incontro molto commovente, quello del nostro presidente nazionale con il reduce di Nikolajewka Ermenegildo Mariotto, novantaduenne, artigliere da montagna della 35ª batteria del gruppo Val Piave, divisione Julia. Reduce dal fronte albanese e russo, Mariotto il 26 gennaio 1943 prese parte, seppur ferito ad un braccio, alla battaglia di Nikolajewka guadagnandosi una croce al Valor Militare. Il vecio è rimasto quasi senza parole per la commozione e la gioia dell’improvvisata visita del presidente.”
• visita ufficiale della Sezione, guidata dal vice Visentin, al Conegliano, di cui fa parte il cap. Barzotto, impegnato all’aeroporto di Torino-Caselle nell’ambito delle operazioni antiterrorismo Domino.
• 40° di Orsago guidato da Pietro Casagrande nel ricordo di Bortolotto e del compianto capogruppo Battistuzzi.
• la nostra P.C. impegnata a Roma per i funerali di Giovanni Paolo II e l’elezione di Benedetto XVI.
• 70° di Collalbrigo, uno dei primi nati della sezione, guidato da Gianfranco Armellin.
• al teatro Toniolo presentazione copia anastatica del diario del tenente colonnello Domenico Rossotto: Il Gruppo Conegliano sul fronte Greco-Albanese 1940-1941. Piemontese, classe 1894, mitico comandante del Conegliano nelle Campagne di Grecia e di Russia. Decorato dell’Ordine Militare d’Italia e di 4 Medaglie d’Argento al Valore. Giulio Bedeschi, ufficiale medico della 13ª batteria, in Centomila gavette di ghiaccio, lo cita con lo pseudonimo di col. Verdotti: “Retto di principi, forte d’animo, preparato, realista, generoso di ambizione giusta, deciso e rispettoso della vita dei suoi subalterni, umile.” E il suo Aiutante Maggiore, ten. Pietro Marchisio, anch’egli piemontese, così lo ricorda: “Era così convinto di poter ottenere il massimo dai suoi soldati che chiamava: i miei leoni del Conegliano. Essi lo ricompensavano chiamandolo confidenzialmente Papà Rossotto, talmente forte era il legame che lo univa ai suoi uomini.”
• la Sezione nelle mani di Daminato, visibilmente orgoglioso ed emozionato nello stesso tempo, è insignita del premio Paul Harris International Award, massima onorificenza del Rotary, per la continua opera di volontariato nei confronti del sociale e del territorio.
• Daminato incarica il vice Giorgio Visentin di rappresentare la Sezione, con cui sfila anche il grande reduce del Conegliano, Pietro Marchisio, a Torino per l’85° compleanno della Veja, la decana d’Italia (Delibera Assemblea. naz. dei soci del 12 gennaio 1920). Chi era presente alla cerimonia, ricorda questo simpatico siparietto: attorno al perimetro della grande Piazza Castello sono disposte tutte le Sezioni con i loro striscioni, vessilli e gagliardetti. Al centro, lasciato vuoto per l’imminente arrivo dei gonfaloni comunali, labari e reparti in armi, vi è il palco delle Autorità, addossato a Palazzo Madama. Dall’altra parte dello schieramento si vede un ometto, anziano ma dal passo sicuro e svelto, uscire di colpo dai ranghi e mettersi ad attraversare la piazza. Subito viene avvicinato da uno scrupoloso ufficiale di servizio che gli si para davanti fermandolo in forma cortese, ma decisa. Si vedono i due parlottare e il vecchio alpino, a testa alta, gesticolare animatamente mentre punta ripetutamente l’indice sotto il mento all’esterrefatto ufficiale. D’improvviso questi si irrigidisce sull’attenti, lo saluta militarmente e lo scorta con tutte le premure fino alla nostra posizione. Lo si riconosce: è il ten. Pietro Marchisio che si unisce alla sua Conegliano. Gli si chiede cosa sia successo e lui candidamente spiega: “Avevo visto il vostro striscione e volevo unirmi a voi per la sfilata… ma quello là- alludendo al giovane ufficiale -voleva fermarmi perché non si poteva interferire con il rigido cerimoniale. Io l’ho guardato in faccia e gli ho detto: ehi giovanotto, io ho fatto a piedi tutta la ritirata di Russia, non mi hanno fermato i russi e non mi fermerà certamente nemmeno lei, adesso!” Grande e commovente il vecio Leone del Terzo.
• Daminato presenzia al trasferimento del 7° Reggimento da Feltre alla sede storica di Belluno. Così scrive L’Alpino: “Schierati, immobili sotto la neve, erano in settecento, avvolti da due ali di folla che ha voluto salutare il loro ritorno a Belluno nonostante il tempo inclemente. La sfilata del 7º Reggimento che si è tenuta nella mattinata di sabato 26 novembre in piazza dei Martiri è stata salutata da una ininterrotta nevicata che ha reso ancora più suggestiva la cerimonia.”
alcuni alpini del Gruppo di Parè ritornano al Passo Sentinella, nel Comelico sopra Padola, per la ristrutturazione della targa posta nel 1988 a ricordo dei Caduti di tutte le guerre.


Il Gruppo di Parè al Passo Sentinella.

• a Palazzo Sarcinelli, Daminato presenta il libro dell’Ottantesimo, a cura di Francesco Tuan: 80 anni di storia. Egli, nel suo saluto introduttivo, così si rivolge ad una platea nutrita e prestigiosa: “Traguardi,- spiega con visibile commozione mista a tangibile compiacimento per il nuovo obiettivo raggiunto, nonostante l’onerosità dell’impegno -che testimoniano per sempre alle generazioni future l’impegno sociale degli Alpini e il loro grande amore per la propria Patria, la terra dei padri, che essi vogliono onorare e ricordare con opere destinate all’intera collettività e fruibili da tutti. Una testimonianza imperitura che va ad aggiungersi alle altre innumerevoli precedenti iniziative che le Penne Nere di oggi, autentici messaggeri di pace e di altruismo, hanno saputo concretizzare con la tenace e straordinaria forza delle loro mani.”
Onore ai Caduti

Conegliano. Riunione del CDN in sala consiliare

Posa della prima pietra del Museo degli Alpini

Grandioso rancio alpino al Colnù

Il vessillo al Col di Lana

Pellegrinaggio sezionale all’Ortigara
Orsago. Commemorazione M.O. Bortolotto

Solighetto. Commemorazione di Nikolajewka
Gli ultimi dieci anni
2006

• il 21 gennaio, organizzati da Michele Pilla e Silvano Miraval, 58 alpini della Sezione, quasi tutti con il fiatone, al seguito del presidente Daminato fanno da tedofori alla Fiamma Olimpica (Olimpiadi invernali di Torino) nel tratto Longarone-Ponte nelle Alpi. “La sensazione di cogliere quell’attimo fuggente,- ricorda Renzo Sossai, uno dei fortunati -quasi unico in una vita, albergava in noi mentre con palpabile emozione afferravamo saldamente la torcia infuocata.”


Longarone. La Fiamma Olimpica nel suo viaggio verso Torino scortata dalla Sezione di Conegliano

• a Solighetto solenne commemorazione del 60° anniversario di Nikolajewka con la presenza del Presidente Corrado Perona. Nell’occasione viene presentato: Alpini di Solighetto, 60 anni in un libro, rigorosa ricerca storica di Enzo Faidutti voluta dal capogruppo Giovanni Mazzero.
• gli ultimi Vecchi Leoni del Conegliano, come li chiamava affettuosamente il comandante Domenico Rossotto, si ritrovano a Codogné: ten. Pietro Marchisio, Evaristo Barazza (Croce di Guerra sul fronte russo) e Toni Covre, attendente di Giulio Bedeschi.


Gli ultimi Leoni del 3° a Codognè - a dx Conegliano. In seconda fila Pietro Marchisio

• viene pubblicato Una vita a Collalto del direttore di Fiamme Verdi Antonio Menegon: un romanzo che racconta l’umanità di un paese nato dalla povertà e dalla sofferenza, che ancora oggi porta i segni indelebili della Grande Guerra.
• anche la Sezione di Conegliano ricorda il terremoto del Friuli che a Gemona ha visto perire due suoi giovani artiglieri alpini: Guido Da Re di Godega e Pierantonio Mutti di Vazzola.
“Cun te, par te, fradi furlan. Mandi” da una parte e “Friùl, fede che non crolla” sul rovescio, sono le scritte che compaiono sulle facce della medaglia quadrata che l’ANA ha fatto distribuire alle migliaia di Alpini, in armi e non, che prestarono soccorso alle popolazioni terremotate del Friuli nel 1976. I volontari coneglianesi vennero inquadrati nel cantiere 10 di Pinzano al Tagliamento.
• inaugurazione della casa Alpina di Sernaglia. Grande risultato del capogruppo Livio Bortot, dopo anni di duro lavoro, e consegna del premio speciale Fedeltà alla Montagna a Sebastiano Parussolo, alpino del Gruppo e conduttore di malga Mont, alle pendici del Cesen. “Per il suo attaccamento alla terra e per la forza d’animo con la quale conduce la sua esemplare famiglia (la moglie è affetta da sclerosi multipla che la costringe da anni su una carrozzina). Un atto dovuto per un nostro associato che, secondo il materialistico concetto della vita odierna, va controcorrente- è quanto ha sottolineato il vicepresidente Giorgio Sonzogni, presente alla cerimonia. -Certo che l’esempio fornito da Parussolo sia da stimolo a tanti altri alpini, e un incentivo a credere nei valori della tradizione alpina”. Infine, egli ha rivolto un saluto particolare agli ultimi reduci presenti alla cerimonia, additandoli come “… testimonianza pulsante della nostra storia e ricchezza inestimabile dell’Associazione.”


Sernaglia della Battaglia. Inaugurazione Sede - Taglio del nastro

Fontigo piange la perdita di Fermo Stramare. Classe 1932, arruolato nel 1953 nella 64ª compagnia del Btg Feltre del 7°. Colonna storica del Gruppo, di cui fu fondatore e capogruppo per 15 anni, e della Sezione.
• inaugurazione del Museo e della Passerella pedonale tra il ponte San Martino e ponte della Madonna sull’argine sinistro del Monticano. Straordinarie opere che chiudono materialmente le iniziative programmate per l’Ottantesimo. L’Alpino riporta: “Daminato ha avuto poi parole di sincero ringraziamento per l’arch. Torsello e tutti i volontari che si sono alternati per un anno nel cantiere. Il consigliere nazionale Francesco Munarini, intervenuto in rappresentanza del presidente Corrado Perona, ha elogiato la lungimiranza di un progetto che ha messo assieme il pubblico, il privato e il volontariato alpino. Hanno partecipato alla realizzazione dell’opera numerosi alpini della Sezione, inquadrati per motivi organizzativi nell’impresa Brandolini-Dottor, un esempio di lavoro congiunto tra azienda privata e volontariato alpino che ha donato alla città due opere destinate a perpetuare il ricordo del volontariato alpino.”

Inizio lavori passerella sul Monticano e Inaugurazione della passerella

• al Palaingresso di Godega presentato il libro storico Aquile contro di Claudio Botteon, capogruppo di Pianzano, che tratta dell’epopea alpina in alta quota durante la Grande Guerra.
• inaugurato l’ampliamento e l’ammodernamento del Centro di lavoro Guidato della Nostra Famiglia (CEOD) di Mareno di Piave.
• all’ex convento di San Francesco, con la consueta modestia che nasconde la sua grandezza d’animo, Raimondo (Mondo) Piaia, in un libro intitolato: Un ragazzo del ‘25 ricorda gli anni di guerra 1943-45, testimonia la sua sincera e convinta esperienza di giovane alpino della RSI. Un uomo che, nel momento in cui i destini d’Italia si divaricavano drammaticamente, scelse la strada che poi la Storia avrebbe definito sbagliata.
• gli alpini del Gruppo Città guidati da Pietro Masutti sono accolti da papa Benedetto XVI.
• Daminato è nel suo Gruppo per il 50° Santa Maria-San Michele guidato da Francesco Botteon.
• il Gruppo di Refrontolo, guidato da Ferdinando De Martin, festeggia il mezzo secolo di vita alpina.
• al Dina Orsi, la Sezione organizza lo spettacolo musicale Gli alpini per Gloria, concerto di solidarietà per aiutare Gloria Barbaresco, una bambina di Pianzano affetta da una malattia rarissima, il morbo di Aicardi, che necessita di cure costose all’estero.
Lavori alla Nostra Famiglia di Mareno
Santa Maria di Feletto - 50°

Natale 2006 al Bosco delle Penne Mozze di Cison
Falzè di Piave. Daminato con Claudio Breda
2007

• Assemblea sezionale presieduta dal Consigliere nazionale Sebastiano Favero, assieme a Chies grande artefice di Rossosch, il quale alcuni anni dopo sarebbe assurto a Presidente Nazionale dopo Perona.
• la cultura alpina entra nelle scuole: il presidente Antonio Daminato tiene a battesimo la prima lezione-concerto offerta dal coro sezionale Giulio Bedeschi di Gaiarine alla scuola media Serena di Treviso. L’importante iniziativa promozionale rivolta ai giovani richiama l’attenzione anche de L’Alpino che così scrive: “Di fronte ad una platea attenta di circa 200 alunni delle classi terze, si è esibito in una inconsueta lezione il coro ANA Bedeschi di Gaiarine, sezione di Conegliano, con un repertorio di canzoni popolari alpine. La lezione è stata organizzata dalla prof.ssa Simonetta Mandis, insegnante di musica della scuola nonché direttrice del coro, in allineamento con un’iniziativa promossa dalla Regione Veneto, che con una recente delibera, sollecita ed incoraggia la diffusione e la valorizzazione della cultura alpina nelle scuole e tra i giovani del Veneto. Anche la Regione, con una nota dell’assessore regionale alle politiche dell’istruzione, on. Elena Donazzan, si è complimentata per il progetto.”
• 50° del Gruppo di Falzè, commemorazione tenuta da Daminato che affianca il capogruppo Claudio Breda. A corollario dell’importante evento, viene presentato il libro del prof. Raffaello Spironelli: Falzè di Piave - Paese sul Fiume.


Treviso. La cultura alpina entra nelle scuole con il coro Bedeschi.

• straordinaria giornata di festa alpina, il 21 aprile, in una Conegliano baciata dal sole, omaggiata dalla presenza di Perona, del 3° Reggimento Art. montagna di ritorno dall’Afghanistan e dal Primo Raduno degli Artiglieri da Montagna del Gruppo Conegliano. All’impettito ed orgoglioso Battista Bozzoli, vicepresidente sezionale, l’onore di portare il glorioso, e pesante di ben 215 Medaglie d’Oro, Labaro Nazionale dell’ANA. Con il reparto, rientra anche il Tricolore, donato dalla Sezione al Conegliano, che ha sventolato a Kabul nel 2003 ed a Herat nel 2006-07. L’Alpino scrive: “La Conegliano alpina accoglie il 3º Reggimento di ritorno dall'Afghanistan e saluta il primo raduno degli Artiglieri da Montagna del Gruppo Conegliano. Il 21 aprile scorso una moltitudine di penne nere e di cittadini hanno reso onore al Labaro e alle Truppe alpine che hanno riportato in città la bandiera sventolata ad Herat, in terra afghana, segnando una delle pagine più belle per la sezione ANA guidata da Antonio Daminato.”

2007. Primo raduno degli artiglieri del Gruppo Conegliano
I nostri veci e i nostri bocia in armi
• grande festa per il 50° di Colfosco, un Gruppo particolarmente attivo sotto la spinta di Oliviero Chiesurin, che ogni anno, in autunno, riprendendo un’antica tradizione organizza una grande festa sul Col della Tombola. “In questa località -scrive lo storico trevigiano Caccianiga verso la metà dell’Ottocento -ha luogo ogni anno la festosa sagra di San Daniele con immenso concorso. Gioconde comitive sopra carri tirati da buoi e forniti di vettovaglie salgono al colle, detto volgarmente la Tombola, e vanno ad imbandire degli allegri conviti sull’erba. La posizione incantevole, l’opportunità di ombrosi recessi, il concorso di liete brigate, le musiche e i fuochi dei bengala danno un carattere singolare a questa festa campestre la quale, terminando cogli ilari canti che succedono alle copiose libagioni, ricorda piuttosto gli antichi baccanali che la devozione d’un santo.” Il Col della Tombola, proprio per la sua posizione dominante sul Piave, era un luogo strategico delle difese austriache con piazzole per l’artiglieria pesante e nidi di mitragliatrici. Segni e solchi, camminamenti e gallerie ben visibili ancor oggi, nonostante l’intervento successivo di bonifica e la fitta vegetazione che copre i suoi ripidi pendii. Un colle su cui aleggiano antiche leggende, come quella su Sofia da Collalto, dalla sommità perfettamente conica, dove troneggia un secolare ippocastano. Una forma certamente artificiale che ricorda sia le misteriose mutere paleovenete come pure i poggi del belvedere, in questo caso terminale suggestivo delle passeggiate e delle escursioni dei principi Collalto, potente casato di origine longobarda che ancor oggi ne vanta la proprietà.
• l’intera Sezione si stringe numerosa attorno al giovane Capogruppo Davide De Nardo e agli alpini di Corbanese che festeggiano il 40° di fondazione con il restauro dell’antico oratorio di San Giuseppe.


Corbanese. Lavori di sistemazione dell’antica Via Crucis e cerimonia religiosa

• 35° del Gruppo di Parè guidato da Celestino Boem. Al termine della cerimonia liturgica viene depositato un ricordo floreale ai piedi della lapide posta a ricordo dei Caduti presso la chiesa di Collalbrigo. Riordinate le fila, il corteo sfila verso la scuola Rodari, dove sono presentati i prossimi lavori, da parte del gruppo, dell’approntamento di un campo da pallacanestro polifunzionale.
• 60° del Gruppo di Vazzola guidato da Luciano Camerotto. Celebrazioni che si concludono con l’accoglimento e la scorta della statua itinerante della Madonna dei Miracoli di Motta di Livenza.


Vazzola. Nuova sede - Onore ai Caduti

• la taverna della sede sezionale è affidata a Franco Zornio.
• inaugurazione della nuova sede degli alpini di Susegana. L’Alpino scrive: “Le parole, velate da commozione del capogruppo Franco Zanardo, hanno ripagato gli alpini di Susegana del tanto lavoro profuso per la costruzione della loro nuova sede: 6.200 ore, in 4 anni, che una quarantina di penne nere hanno trascorso lavorando insieme alle imprese per edificare la loro casa. All’inaugurazione della sede, progettata dall’ex capogruppo Luigi Maretto e inserita in un contesto ambientale e paesaggistico di grande pregio, a pochi passi dal medievale castello di San Salvatore, erano presenti i consiglieri nazionali Cason, Munarini e il presidente sezionale Antonio Daminato. Il taglio del nastro è stato fatto dalla principessa Trinidad di Collalto, che ha donato l’area e che ha messo a disposizione le sale nobili del Castello per il consueto rancio alpino.”
• presso l’Informagiovani di Conegliano, il gen. Franco Chiesa presenta la ricerca storica di Innocente Azzalini e Giorgio Visentin Conegliano-un anno di dominazione straniera 1917-18, in abbinamento alla mostra tematica allestita al Museo degli Alpini dal titolo: 9 novembre 1917, Conegliano dopo Caporetto. Aprendo la mostra, Nino Geronazzo ha voluto sottolineare che il museo degli alpini, pensato ancora qualche anno fa, dopo alcuni iniziali problemi è diventato una magnifica realtà, messa in risalto dalla significativa passerella da un ponte all’altro del fiume Monticano, costruita dagli alpini di Conegliano.”
Questa mostra tematica segna il commiato in grande stile di Daminato. Dalle pagine di Fiamme Verdi, a Natale, così abbraccia tutti i suoi alpini: “Per l’ultima volta saluto da questa tribuna tutti gli alpini e i lettori di Fiamme Verdi. Negli ultimi anni ho avuto l’onore e il privilegio di presiedere la Sezione ANA di Conegliano. Ripercorrere questo periodo è come rivedere un film popolato dalle facce di tantissima gente che mi ha aiutato a sbagliare di meno. Dai Vicepresidenti, dai Consiglieri, dalla Segreteria, dai Capigruppo, ho avuto tanto supporto e stimolo. L’unico mio obiettivo è stato che la Sezione ANA traesse il massimo beneficio dall’impegno sinergico di tutti. Anche quando ho dovuto prendere delle decisioni che inevitabilmente avrebbero scontentato qualcuno, la mia unica preoccupazione è stata che l’immagine e la solidità della nostra Sezione ne risultassero migliorate. Ho incontrato tanti Alpini che non conoscevo ed ho approfondito la conoscenza di molti altri. Ho tratto insegnamento da tutti ed in tutti ho riconosciuto la fierezza e l’orgoglio di affermare l’appartenenza ad un sodalizio che non ha eguali. Sono orgoglioso di sapere che quando si parla della Sezione ANA di Conegliano, indistintamente tutti, dalla Sede Nazionale alle altre Sezioni, abbiano a dire: Voi riuscite a fare delle cose che Sezioni ben più grandi nemmeno osano sognare.
Sono stati 6 anni di impegno notevole, molto più di quanto avessi pensato all’inizio. I vecchi ricorderanno che avevo promesso la mia presenza ad alcune manifestazioni nel corso dell’anno, ma che non sarei potuto essere sempre disponibile. Mi sono invece fatto prendere la mano e penso di non aver avuto molto tempo libero per me: l’ho fatto con grande piacere e soddisfazione. Concludo con le parole di Francesco Travaini, che fu anche vicepresidente sezionale. Una sera era venuto in sezione a bere un’ombra ed era verso la fine dei suoi giorni. Uscendo dalla porta della taverna, con un fil di voce ci disse: Ciao fioi, i alpini i é stà la me seconda fameja.”
Nel 2014 Toni Daminato, come presidente emerito, riceverà l’incarico di coordinare la programmazione delle iniziative previste per il Novantesimo della Sezione di Conegliano.
Al momento della licenza, lascia una Sezione che annovera i soliti 30 Gruppi, mentre i soci effettivi sono 4713, di cui 119 nuovi, e ben 1007 aggregati. Totale: 5720
Ass. Naz. Alpini - Sezione di Conegliano
Via Beccaruzzi 17 - tel. 0438 21465
C.F. 00852290261
- Codice FE:  KRRH6B9
conegliano@ana.it
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