Alpini sempre 1925-2025_21 I presidenti contemporanei: Giovanni Battista Bozzoli - Associazione Nazionale Alpini Sezione di Conegliano

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Alpini sempre 1925-2025_21 I presidenti contemporanei: Giovanni Battista Bozzoli

ALPINI SEMPRE 1925-2015 - I 90 anni della Sezione di Conegliano
              1925-2015      
GIOVANNI BATTISTA BOZZOLI (2008-2012)

Il giorno 2 marzo 2008, presso  l’Auditorium Dina Orsi, si riunisce l’Assemblea dei Delegati che nomina  nuovo Presidente il cav. Giovanni Battista (per gli amici semplicemente Battista) Bozzoli del Gruppo di San Fior.
“È questa una nomina mai cercata,-esordisce -accetto  l’incarico con riserva. Fare il presidente non è facile, ma in 40 anni di  servizio credo di aver imparato il mestiere. La mia, comunque, sarà una  presidenza di transizione in vista di un auspicabile cambio generazionale alle  prossime elezioni. Lavorerò per far sì che tra 3 anni qualche giovane sia pronto  a fare il presidente. Coinvolgerò il più possibile il resto del consiglio,  affinché ogni decisione sia condivisa. Ai soci dico: pensate a cosa potete dare  a questa associazione e non vi sfiori mai il pensiero di cosa potete avere  indietro. Iniziamo il nuovo anno, portando nel cuore gli ideali di  lealtà e di solidarietà, sicure fonti di giustizia e di pace, di vera alpinità  senza secondi fini: sarà il debito pagato a chi ci ha preceduto lasciando la  vita in qualche landa sperduta e a quanti portano il peso degli anni e le ferite  dello spirito per aver servito la Patria. Allora, avanti. Uniti. Senza correre,  a passo lento, continuo e cadenzato, a passo d’alpino. Ai Capigruppo dico:  sappiate guidare con umiltà e saggezza i vostri soci affidati. A tutti coloro  che, a vario titolo, si prodigano per la vita della Sezione auspico che l’intima  gioia dell’impegno profuso li accompagni come una carezza. Ai giovani, perché  trovino nuove forme di vita associativa, tenendo fermi i nostri ideali. A tutti  voi, perché si avverino i desideri più intimi che portate nel cuore.”
Nato a Conegliano il 13 dicembre 1943, dove risiede fino al 1973 quando si trasferisce per matrimonio a San Fior,  Gruppo con il quale è iscritto fin dal 1965. Ha frequentato il ginnasio al Cosmo di Vittorio, per poi intraprender l’attività di agente di commercio. I  suoi grandi hobby sono la passione venatoria e le escursioni in montagna.
Battista Bozzoli ha svolto il servizio militare nella 15ª batteria del Conegliano, partecipando al  corso d’Ardimento della Julia, all’8° corso Sciatori, al 12° corso d’Alpinismo  conseguendo il brevetto di Alpiere.
 
 
Il giovane Battista Bozzoli al corso roccia (rifugio Corsi) e alle gare invernali di sci (Cima Sappada)
Bozzoli congedato e subito arruolato in Sezione
Il suo impegno associativo inizia “…lo stesso giorno del congedo, ingaggiato- ricorda -alle sei del mattino del 12 marzo 1966 alla stazione di Conegliano, appena sceso dal treno, dall’allora vicepresidente Giovanni Daccò. Cinque giorni dopo ero già precettato in Sezione in qualità di Segretario.”
Nel suo quasi cinquantennale servizio è stato tesoriere, segretario, consigliere e vicepresidente sezionale per più volte con Curto, Vallomy, Basso, Gai e Daminato. La sua presenza è tangibile in tutte le grandi manifestazioni sezionali:
- nel 1974-75 è segretario del Comitato organizzatore del 50° della Sezione;
- nel 1984-85 è presidente del Comitato organizzatore del 60° della Sezione, ricevendo gli elogi pubblici da Vallomy;
- nel 1994-95 è presidente del Comitato organizzatore del 70° della Sezione con Luigino Basso.
Nel frattempo, è tesoriere del Comitato misto con la Sezione di Vittorio per i lavori di San Quirico (1998-99) e dell’esercitazione triveneta P.C. Per Vias et Aquas (2002);
- nel 2000 organizza il Giubileo degli Alpini all’abbazia mariana di Follina.


Conegliano 2007. Battista Bozzoli con il Labaro nazionale

E quando, alcuni anni fa, un improvvido giovane consigliere cercò di rottamarlo, classificando lui ed altri veci, come delle cariatidi senza più forze ed idee, la sua pronta risposta non fu affidata a vacue parole o alzando i toni della disputa, bensì al raddoppio del suo impegno organizzativo. E come riconoscimento assoluto nel 2007, avrà il grande onore di portare, privilegio di pochi, il Labaro nazionale al Primo Raduno degli Artiglieri da Montagna tenutosi a Conegliano.
E ciò in aggiunta di quanto gli era già stato conferito in precedenza: nel 1982, su proposta del Ministro della Difesa on. Lagorio, il Cavalierato dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana per la sua feconda dedizione all’attività in seno all’Associazione Alpini, e nel 1986 il titolo di Ufficiale della Repubblica.
Questi i quadri della Sezione nel suo primo mandato.
Presidente:Giovanni Battista Bozzoli
Vice presidenti
: Giuseppe Benedetti, Luigi Perencin, Renzo Sossai.
Tesoriere: Claudio Lorenzet
Consigliere onorario: Lino Chies.
Consiglieri: Massimo Battistuzzi, Albino Bertazzon, Claudio Botteon, Manuele Cadorin, Fiorenzo Carniel, Federico Camerotto, Andrea Danieli, Silvano De Luca, Mirko De Nardi, Narciso De Rosso, Luigino Donadel, Alberto Galli, Nino Geronazzo, Giuseppe Lot, Silvano Miraval, Lauro Piaia, Lucio Sossai, Stefano Stefani.
Segreteria: Mirko Cadorin, Lucio Zago, Giambattista Zaia.
Cerimonieri: Nino Geronazzo, Giuseppe Lot, Massimo Battistuzzi.
Alfieri: Bruno Danieli, Luigino Donadel, Narciso De Rosso, Silvano Miraval.
Commissione Giovani Triveneto: Manuele Cadorin, Alberto Galli, Massimo Battistuzzi, Giuseppe Lot.
Attività sportive: Silvano Miraval, Stefano Stefani, Michele Pilla.
Protezione Civile: Andrea Danieli, Claudio Botteon.
Colletta Alimentare: Lauro Piaia, Albino Bertazzon.
Madonna della Neve: Lauro Piaia, Silvano Armellin.
Cappellano sezionale: mons. Domenico Perin
Museo Sezionale: direttore Luciano Barzotto; comitato di gestione: Luigi Perencin, Primo Gadia, Franco Chiesa, Gianfranco Dal Mas, Francesco Tuan, Alberto Galli, Loris Carlotto, Giambattista Zaia.
Bosco Penne Mozze: Lino Chies, Fiorenzo Carniel.
Rapporti con FF.AA.e autorità locali: Franco Chiesa, Nino Geronazzo.
Centro Studi ANA: Claudio Botteon, Enzo Faidutti.
Consulta Assoc. D’Arma: Nino Geronazzo.
Fanfara Alpina: Federico Camerotto.
Fiamme Verdi:direttore Antonio Menegon; comitato di redazione: Renzo Sossai, Giorgio Visentin, Franco Chiesa, Enzo Faidutti, Francesco Tuan, Galli Alberto, Claudio Lorenzet.
Lavori Sede e Museo: Luigino Donadel, Luciano Giordan, Silvano De Luca, Lucio Sossai.
Gestione Taverna: Narciso De Rosso, Carlo Sala, Mirko De Nardi .
Taverniere: Franco Zornio.
Revisori dei Conti: presidente Gianantonio Dal Cin; membri effettivi: Claudio Breda, Franco Tomasi; supplenti: Fabio Soneghet, Marco Giacomini.
Giunta di Scrutinio: coordinatore Davide De Nardo; membri: Franco Zanardo, Francesco Botteon, Mario Casagrande, Oliviero Chiesurin.
Verifica Poteri: Claudio Bernardi, Pietro Masutti, Michele Pilla, Emilio Maschietto, Bruno Danieli.


Lo staff operativo di Bozzoli: Lorenzet, Miraval, Geronazzo, Danieli, Padoin e Gasponi

Nel corso dei suoi quattro anni di presidenza, principalmente va ricordato quanto segue:
2008
Nino Geronazzo, vicepresidente e cerimoniere sezionale, è eletto nel Consiglio Nazionale. Sarà riconfermato nel 2011. Tra gli altri incarichi, avrà il grande compito di organizzare ben 5 Adunate Nazionali.


La fanfara alpina di Conegliano sul ponte di Bassano

• riunione coordinatori giovani delle Sezioni del Triveneto, incontro voluto da Manuele Cadorin.


I giovani delle Sezioni del Triveneto a Conegliano - a dx Manuele Cadorin

• 40° di fondazione del Gruppo di Bibano-Godega guidato da Angelo Gava. Scoprimento stele e intitolazione strada, nell’area Fiera, all’art. alpino Guido da Re, deceduto nel crollo della caserma Goi-Pantanali di Gemona nel 1976. Ad onorare l’avvenimento vi è la presenza del Ministro dell’Agricoltura dott. Luca Zaia, cittadino di Bibano.

• in località Costabella, commemorazione del s.ten Angelo Parrilla, Ragazzo del 99, ultima medaglia d’Oro al Valor Militare della Grande Guerra. Un evento particolarmente legato alla famiglia Bozzoli che, in quegli anni, abitava nelle vicinanze.

Costabella. Commemorazione della M.O. Parrilla

• il Presidente partecipa a Firenze, Città dei profughi, al Raduno del 4° raggruppamento Alpini Centro Sud e Isole nel 90° anniversario dell’esodo. Erano 39.741 i profughi provenienti da 223 amministrazioni comunali del Triveneto, di cui molte nel territorio sezionale, occupate dopo la disfatta di Caporetto che trovarono ospitalità in Toscana e nella città di Firenze fino al novembre del 1918. La Sezione di Conegliano era presente con il suo vessillo e i gagliardetti dei Gruppi, nonché con i Gonfaloni della Provincia di Treviso, della Città di Conegliano, dei Comuni di Codognè, Vazzola, Godega S. Urbano, San Vendemiano, Santa Lucia di Piave.
• il Gruppo Alpini di Pieve di Soligo celebra l’80° dalla fondazione ed il 45° dalla ricostituzione.
Godega - Scoprimento cippo a Guido Da Re
Bozzoli con il col. Inturri e due Reduci

Bozzoli a Firenze con Perencin, Sossai, Perona e Lorenzet

Firenze. I gonfaloni comunali del coneglianese
• 40° di fondazione del Gruppo di Pianzano guidato da Claudio Botteon. Intitolazione Piazza Nikolajewka nell’area della stazione ferroviaria.
• gli alpini di Ponte della Priula aprono il cantiere di lavoro al Tempio Votivo.
• rinasce il Monumento ai Caduti di Costa grazie al Gruppo Città guidato da Pietro Masutti.
“Premio Civilitas,- così scrive Fiamme Verdi, -quando le penne nere si fanno onore, in silenzio: Ugo Granzotto di Susegana, Raimondo (Mondo) Piaia di Conegliano e Ermenegildo (Gildo) Trivellato di Gaiarine. Un plauso e un ringraziamento da parte dell’intera Sezione di Conegliano ai tre premiati del 2008 ed anche agli alpini segnalati nelle edizioni precedenti: Giovanni Daccò (1998); Giacomo Vallomy e Pietro De Zan (1999); Lauro Piaia (2000); Antonino Cais (2001); Renato Brunello e Giorgio Pol (2002); Gianmarco Campodall’Orto, Giuseppe Tomasi e Arturo Dall’Armellina (2003); Gianni Miraval, Dante Zanardo e Floriano Zambon (2004); tenente in servizio Monica Segat (2005); Bruno Bottecchia (2006).
• gli alpini di Codognè accompagnano i ragazzi delle scuole medie in visita alla caserma Cantore di Tolmezzo nel novero delle iniziative comprese nel Progetto di cultura alpina.


I giovani del Banco Farmaceutico

• anche la Sezione di Conegliano, con il Gruppo Giovani in testa, organizza il Banco Farmaceutico. 15 le farmacie coinvolte con 36 volontari. Grazie al loro impegno è stato possibile far arrivare i farmaci raccolti al Piccolo rifugio di Vittorio Veneto, ai Frati Cappuccini di Conegliano, alla Comunità La Porta di Sarmede e in una casa di riposo-accoglienza di Pieve di Soligo.
• riunione straordinaria del Direttivo Sezionale nella sede di Colfosco per salutare il colonnello Maurizio Plasso che lascia il 3° Reggimento Artiglieria da Montagna di Tolmezzo per il Comando delle Truppe Alpine di Bolzano. “Molti montagnini della nostra Sezione- ha detto il presidente Bozzoli -hanno prestato servizio nei Gruppi Udine, Belluno, Osoppo e Conegliano al quale siamo particolarmente, per tante ragioni, anche di nome, legati in modo indissolubile.”
• al Palaingresso di Godega, concerto musicale di solidarietà in favore dell’Associazione Fiorot organizzata dal Gruppo di Pianzano.
• in occasione del suo 50°, il Gruppo di Santa Lucia inaugura la sua nuova, spaziosa e bella casa. La ricorrenza è riportata anche da L’Alpino: “Il vicepresidente nazionale vicario Marco Valditara ha portato i saluti del presidente nazionale Corrado Perona, impegnato in Sardegna per la nascita di un nuovo Gruppo. Una sede, quella di Santa Lucia di Piave, dedicata ai reduci alpini che tornarono a casa con il cuore gonfio di dolore, come recitano le prime righe della targa scoperta a fine cerimonia. Sede aperta alle associazioni e alle iniziative della comunità, come ha sottolineato il capogruppo Claudio Bernardi. Ed è stato ai reduci che si è rivolto Valditara, che ha individuato proprio in loro i punti di riferimento e gli esempi da seguire per gli alpini di oggi. Il drappello di veci, posizionato davanti alla tribuna ufficiale, è stato oggetto di particolari attenzioni da parte di tutti, dal presidente sezionale Battista Bozzoli, ai sindaci e alle rappresentanze politiche. Non è retorica il senso del dovere, ha affermato ancora, non è retorica il senso del sacrificio, né retorica la libertà legata al rispetto delle regole, né il rispetto della memoria. Non è retorica la Patria.”


Santa Lucia di Piave. Sfilata. La nuova sede del Gruppo

• il Museo degli Alpini di Conegliano, su invito di quella Amministrazione Comunale e dello S.M. dell’Esercito, va in trasferta con i suoi reperti a Nervesa della Battaglia nell’ambito delle manifestazioni per i 90 anni della conclusione della Grande Guerra.
• al termine del suo primo anno di mandato, così il neopresidente si rivolge ai suoi alpini: “Iniziamo il nuovo anno, portando nel cuore gli ideali di lealtà e di solidarietà, sicure fonti di giustizia e di pace, di vera alpinità senza secondi fini: sarà il debito pagato a chi ci ha preceduto lasciando la vita in qualche landa sperduta. Allora, avanti. Uniti. Senza correre, a passo lento, continuo e cadenzato, a passo d’alpino! Buon anno. A quanti portano il peso degli anni e le ferite dello spirito per aver servito la Patria. Ai Capigruppo, perché sappiano guidare con umiltà e saggezza, i soci loro affidati. A tutti coloro che, a vario titolo, si prodigano per la vita della Sezione; l’intima gioia dell’impegno profuso, li accompagni come una carezza. Ai giovani, perché trovino nuove forme di vita associativa, tenendo fermi i nostri ideali. A tutti voi, perché si avverino i desideri più intimi che portate nel cuore.”

2008 Bassano - Bozzoli con il sindaco di Conegliano  Maniero e il presidente della Provincia di Treviso, Muraro



Battista Bozzoli con le clarisse di Assisi e davanti l’ingresso dell’antico monastero di clausura

2009

• terremoto in Abruzzo, pronta mobilitazione della P.C. che opera in provincia de L’Aquila.

L'Aquila. Andrea Danieli al tavolo operativo

• imponente cerimonia organizzata dalla Sezione ANA di Conegliano per il secolo di vita del Gruppo Conegliano, un reparto tra i più decorati in assoluto, a cui la Città, nel lontano 1909, diede il nome. Grande partecipazione di alpini ed entusiasmo tra la cittadinanza assiepata per assistere allo sfilamento lungo le vie del centro.
• il Gruppo di Mareno, guidato da Natalino Schincariol, compie 50 anni. La Messa è celebrata da don Bepi Fagaraz, alpino del paese. Una mostra fotografica ripercorre tutta la vita del Gruppo. Il presidente Bozzoli “…si complimenta- riporta Fiamme Verdi -con gli alpini marenesi che avevano centrato l’obiettivo prefissato all’inizio, dicendo: in uno degli articoli dello statuto degli Alpini si sottolinea l’importanza della divulgazione e del ricordo della vita e delle tradizioni degli Alpini, per non dimenticare e tramandare alle nuove generazioni il senso di essere un Alpino, e quello che hanno fatto i nostri veci in tempo di guerra per noi. Ebbene voi Penne Nere di Mareno, ha concluso con evidente fervore, tale obiettivo lo avete raggiunto in pieno. Bravi!”
• al comune di Sernaglia della Battaglia viene conferita, per decreto del Presidente della Repubblica, la Medaglia d’Oro al Merito Civile, con la seguente motivazione: “Cittadina strategicamente importante lungo la linea del Piave, durante il primo conflitto mondiale, subì l’occupazione militare austro-ungarica e la totale distruzione dell’abitato.” Proprio nella Piana della Sernaglia avvenne la battaglia decisiva, condotta dall’8ª Armata di Caviglia, che si concluse a Vittorio Veneto. La testa di ponte venne gettata dai Caimani del Piave, gli arditi del 22° Corpo d’Armata del gen. Vaccari al quale, nel 1923, i comuni della Piana conferirono la cittadinanza onoraria. Con il Regio Decreto n.605 del 1924, Sernaglia completò il suo nome in Sernaglia della Battaglia.
• a Pianzano intitolazione Parco Nikolajewka nei pressi della stazione ferroviaria.
• il Gruppo di Fontigo,guidato da Corrado Frezza, compie 40 anni.
• l’intera Sezione partecipa alle esequie di Valter Ortolan, vicesindaco e già dinamico capogruppo di Codognè spentosi a soli 55 anni. Artigliere del 3°, svolse il servizio militare nella 27ª batteria dell’Osoppo e con il grado di caporal maggiore fu istruttore alla caserma Bertolotti di Pontebba.
Così lo ricordano gli amici del Gruppo:“Hai sempre mantenuto un legame di profonda e sincera vicinanza al Gruppo Alpini Codognè, anche in quest’ultimo periodo di malattia e sofferenza, tanto che un venerdì sera hai voluto fortemente ritornare nella Sede, luogo che amavi e rispettavi perché punto d’incontro tra alpini e soprattutto tra amici. Come il beato don Carlo Gnocchi cappellano alpino in Russia e poi promotore di opere di assistenza verso poveri e sofferenti che ha detto ai suoi collaboratori in punto di morte: amis ve raccomandi la mia baracca, così tu Valter ci hai detto: mi raccomando il Gruppo ed i miei alpini. Noi raccogliamo il tuo forte messaggio e questo sarà, nel tuo ricordo, il nostro impegno.”
• 25° del Gruppo M.O. Maset con inaugurazione ampliamento sede e cerimonia commemorativa sulla tomba dell’eroe alpino e partigiano a Scomigo, suo paese natale.
2009. Adunata di Latina

Piazza Cima. Raduno del "Gruppo Conegliano"
Pianzano. Inaugurazione del Parco Nikolajewka
Mareno di Piave - 50 anni
Valter Ortolan

M.O. Maset. Il capogruppo Roberto Marcon
Gruppo Maset: L’incontro degli alpini con gli alunni della Dante
2010
• gli alpini tornano a Gubbio per lavori di miglioria al monastero di San Girolamo.
• l’annuale convegno della stampa alpina (14° CISA), con tema: Non solo informazione ma anche formazione associativa, si tiene a Conegliano al teatro del Collegio Immacolata. Vi partecipano i direttori delle 174 testate associative ANA: 75 di Sezioni in Italia, 8 di Sezioni all’estero e 91 testate di Gruppo. E il direttore del nostro pluripremiato Fiamme Verdi, Antonio Menegon, commenta: “Nella società della comunicazione tralasciare questo aspetto fondamentale, cioè il comunicare in modo chiaro e comprensibile da tutti, è davvero miope. Non porre sufficiente attenzione all’importanza del mezzo televisivo lo è altrettanto. Non per apparire, ma per dar valore alle nostre azioni e alle nostre idee, nella speranza che altri alpini in congedo (pardon, l’alpino non va mai in congedo) possano avvicinarsi all’ANA. E ce ne sono ancora tanti da tesserare e da coinvolgere nelle nostre attività.”



• il Gruppo di San Pietro di Feletto, guidato da Mario Casagrande, festeggia con una solenne cerimonia il suo 75° di fondazione. Attraverso le parole del presidente Battista Bozzoli le congratulazioni da parte di tutta la Sezione per il traguardo raggiunto, “ma anche un monito- rimarca -sul da farsi per tutti gli alpini, perché per ogni traguardo raggiunto ce n’è uno nuovo da rincorrere, ed è con questo entusiasmo che la nostra associazione continuerà ad avere lo spirito giusto per non sedersi sugli allori, come d’altronde mai ha fatto, e ad essere viva, operativa e presente negli anni a venire.”

I 75 anni di San Pietro di Feletto e gli 80 anni di Susegana

• l’ITIS Galilei di Conegliano intitola la sua biblioteca a Giacomo Vallomy, fondatore e suo primo preside. Così, con una punta di venerazione, scrive il suo allievo Antonio Menegon, attuale direttore di Fiamme Verdi: “Me lo ricordo il nonno Vallomy quel mio primo giorno di scuola superiore all’ITIS Galilei di Conegliano. Ci avevano inquadrato per classi, le prime davanti, in quel cortile interno e lui, il preside, dall’alto del porticato che conduce alla palestra, prima del discorso di benvenuto, ci aveva scrutati uno ad uno con quegli occhietti vispi ed il volto serio di chi sa essere autorevole. Bastava che ti avesse parlato una sola volta per ricordarsi nome, cognome e paese di provenienza. Giacomo Vallomy ti riceveva in biblioteca ben prima delle 8 se dovevi giustificare un’assenza e già alla seconda borbottava un:  ... vedi di non farci l’abitudine! che suonava come un severo monito. Il professor Vallomy, laurea in lettere e filosofia all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, è stato uomo di scuola, che ha amato l’Istituto Tecnico di Conegliano facendolo crescere rapidamente quale polo tecnico di riferimento per tutta la Sinistra Piave. Ha saputo far crescere un gruppo di insegnanti capaci e motivati che hanno, a loro volta, riversato entusiasmo e cultura su numerose generazioni di tecnici. Ha accettato con goliardica ironia quell’appellativo burlesco, nonno, con cui tutti lo identificavano all’interno della scuola. Una dedica della biblioteca scolastica dovuta e sacrosanta, a quel montanaro un po’ scorbutico, che sapeva coinvolgere veci e bocia con i suoi interventi appassionati, gli stessi (non nei contenuti) con cui arringava i suoi insegnanti nei momenti cruciali della vita scolastica.”
• presso la caserma Spaccamela di Udine, Bozzoli porta il saluto e la bandiera della Sezione alla Julia in partenza per il teatro operativo afghano. La Brigata, comandata dal generale Marcello Bellacicco, assume la guida del Regional Command West, il comando NATO a leadership italiana, con base ad Herat, responsabile della regione occidentale dell’Afghanistan.
• il Gruppo di Susegana compie 80 anni, le tante iniziative sono coordinate dal capogruppo Paolo Zanardo. La cerimonia si apre con la commemorazione di 4 alpini caduti il giorno prima in un agguato in Afghanistan. Così riporta la cerimonia Fiamme Verdi: “Dopo aver ricordato l’impegno di stare vicini agli alpini in missione all’estero per la realizzazione di opere umanitarie, il presidente Bozzoli ha raccontato un breve, recente, aneddoto: Nei giorni scorsi mi ha telefonato dall’Afghanistan il comandante del Terzo Artiglieria da Montagna e mi ha fatto udire, in diretta, la tromba che suonava l’alzabandiera, proprio quella bandiera che gli abbiamo consegnato ad Udine, al momento della partenza. La solidarietà della nostra Sezione ai nostri ragazzi in divisa non dovrà mai mancare.” Per gran parte incentrato sul sacrifico dei 4 alpini del Settimo l’intervento del Consigliere nazionale Nino Geronazzo: “Già nell’incontro di storia alpina avuto ieri (sabato 9 ottobre) con i ragazzi della scuola media di Susegana con l’amico Giorgio Visentin, abbiamo onorato la memoria di questi nostri fratelli caduti. Lì in mezzo al Tricolore a mezz’asta ci sono le loro anime, le loro vite, i loro volti. Pur prostrati dal dolore, non possiamo buttare al macero tanti anni di vita associativa: troveremo il modo più giusto per passare alle generazioni che seguiranno quello che è lo spirito degli alpini, quella che è lo spirito dell’alpinità, senza svilire nulla.”
• a Fossa (AQ) si concretizza l’impronta solidale della Sezione nella costruzione di Casa 33, edificio aggiunto dagli alpini rispetto al progetto iniziale. La casa ora è la sede del locale Gruppo Alpini, che vede all’ingresso campeggiare una targa riportante la seguente scritta: L’arredo di questa sala è dono della Sezione ANA di Conegliano.
Fossa. Casa 33 costruita dall’ANA, sarà sede del gruppo locale

La Julia riparte per l’Afghanistan
• 40° di Fontigo.La Sezione è rappresentata dal vicepresidente Renzo Sossai, il quale sinteticamente riprende alcuni particolari della storia di questa terra, prima linea del fronte sul Piave, “…e qui a Fontigo- dice -la storia è passata con la S maiuscola, lasciando per tutti i paesani cumuli di rovine, tanti lutti, tanta miseria, tanta fame, tante, tante lacrime e disperazione. E questa storia non va dimenticata.”
• per la terza volta il Tricolore donato dalla Sezione di Conegliano al 3°, sventola a Camp Vianini di Herat in Afghanistan.
• il Consigliere nazionale Nino Geronazzo affronta il problema del futuro dell’ANA: “La cessazione della leva ci ha tolto gran parte della linfa vitale, quel grande ricambio generazionale che ci veniva costantemente garantito. Ma da tempo, anche in seno al Consiglio Direttivo Nazionale, si sta affrontando il problema del nostro futuro associativo, si pensa e si ragiona sul nostro domani. Questa Associazione ci è stata lasciata in dote dai nostri Padri: nostro preciso compito è quello di conservarne lo spirito ed i valori, favorendo una continuità nella gestione e nella conservazione di tutto questo patrimonio. Va da sé che dovremo continuare ad impegnarci nei settori della Memoria, della Solidarietà, dell'Ambiente e della Società. Se i Soci ordinari tendono a ridursi, cerchiamo di riconoscere e valorizzare l’apporto degli Amici degli alpini che più condividono i nostri valori, vivono ed operano attivamente all'interno dei nostri Gruppi, della Protezione Civile, delle Fanfare, segnalandoli per la nuova qualifica di Socio Aiutante.”


Gli alpini del 6° in marcia verso l’Ortigara

2011

Battista Bozzoli viene riconfermato alla Presidenza, ma precisa categoricamente che il suo sarà un incarico ad interim, un solo anno, per permettere ai Gruppi di trovare la convergenza su una nuova candidatura forte e rappresentativa.
• a Udine, alla presenza del Capo di Stato Maggiore Giuseppe Vallotto, anche Conegliano è presente alla cerimonia militare di saluto degli oltre 1500 alpini della Brigata alpina Julia al loro rientro dall’Afghanistan.
• a Scomigo, reverente cerimonia di commemorazione della M.O. Pietro Maset, capitano del’8° e poi carismatico Maso comandante della brigata partigiana Osoppo, i fazzoletti verdi, che operavano nell’area del Cavallo, nel centenario della nascita. Verrà colpito a morte il 15 aprile 1945 a Malga Ciamp.


Refrontolo celebra il 55° di fondazione

• decennale del pellegrinaggio della Sezione con Lino Chies al cimitero militare di Milovice (Praga).
• gli alpini di Corbanese, con in testa il capogruppo Sergio Meneghin, completano il ripristino dei capitelli della Via Crucis che sale alla chiesetta del Calvario.
• a San Fior si svolge la cerimonia di riconsegna della Bandiera del Conegliano alla Sezione. Tricolore che ha accompagnato per ben tre volte il 3°, a partire dal 2003, nelle sue missioni all’estero. Oratore ufficiale, evidentemente emozionato, è Andrea Barzotto, allora comandante di Batteria, originario proprio di San Fior.
• al Museo degli Alpini il dinamico direttore Luciano Barzotto, papà del sopracitato Andrea, apre la mostra tematica: Il 150° dell’Unità d’Italia con breve introduzione storica di Giorgio Visentin.


Museo. Il direttore Luciano Barzotto apre la Mostra sull’Unità d’Italia con il sindaco Maniero e Bozzoli.


San Fior. La Sezione rende omaggio al reduce Toni Covre

• a San Fior di Sotto, Toni Covre, attendente di Giulio Bedeschi e reduce di Russia, si è ricongiunto con il suo Tenente, con papà Rossotto e con gli altri Leoni della 13ª del Conegliano che lo hanno preceduto nel Paradiso di Cantore. L’orazione funebre è tenuta dal Vicepresidente vicario nazionale, Sebastiano Favero. Al momento della tumulazione, come aveva lasciato chiesto, il coro sezionale Bedeschi di Gaiarine saluta la salma intonando Joska la rossa, la canta alpina che gli ricordava, emozionandolo non poco, l’epopea russa. In Centomila gavette di ghiaccio, Covre è l’unico personaggio che Bedeschi nomina con il suo vero cognome e non con uno pseudonimo come per tutti gli altri protagonisti.


Asiago. Liberazione dei piccioni viaggiatori

• per segnare in modo indissolubile il suo 50° di vita, il Gruppo di San Fior, guidato da Ezio Marchioni, con il sindaco alpino Gastone Martorel, inaugura il Parco degli Alpini nella nuova area scolastica. Il presidente Bozzoli, che è a casa sua, con una punta di orgoglio dice: “Da allora gli alpini sono parte di questa comunità, con la loro presenza attiva e spesso festosa, senz’altro numerosa. 50 anni di Alpini a San Fior sono stati un attivo impegno per il paese, impegno che li ha visti sempre in prima linea in tutte le manifestazioni, pronti a fornire in ogni momento la loro organizzazione ed il loro supporto logistico a chi li chiama, ed essi stessi promotori di iniziative che tengono vive le tradizioni, fedeli al motto: dove c’è un paese, lì ci sono gli Alpini.”


Il presidente Bozzoli a nella sua San Fior

• rievocazione storica a Collalto: approntamento di un Campo di Artiglieria Alpina, com’era durante la seconda guerra mondiale, con le tende, i muli e l’armamento in dotazione. La manifestazione è promossa in collaborazione con il Museo degli Alpini della Sezione di Conegliano e il patrocinio delle Sezioni ANA di Pordenone, Vittorio Veneto e Conegliano.


Rievocazione storica a Collalto

• al termine di un lungo cammino terreno, l’alpino mons. Domenico Perin, per anni Cappellano sezionale, ha posato lo zaino a terra ed è andato avanti, entrando nella pienezza della vita eterna.


Mons. Domenico Perin con il vescovo di Trieste, Eugenio Ravignani già presule di Vittorio Veneto

• in seguito ad un drammatico incidente stradale viene a mancare il giovane capogruppo di Pianzano, Ronald, per tutti Ronny, Da Ros. Così viene ricordato dal Gruppo: “Nato nel 1970, aveva prestato il servizio militare a Gemona, e appena congedato è entrato a far parte del Gruppo alpini di Pianzano, il suo paese. Inizialmente come socio, successivamente come consigliere, poi segretario e nell’ultimo anno era stato eletto capogruppo. Era giovane, era la speranza ed il futuro del nostro Gruppo, su di lui avevamo posto le nostre speranze di continuità. Di carattere aperto, cordiale, disponibile sempre verso il prossimo e verso le iniziative che venivano proposte nell’ambito del Gruppo. La sua bontà d’animo, la sua generosità, la sua positività, la sua disponibilità sempre pronte hanno portato una ventata di gioia al Gruppo.” Presente alle esequie anche il Consigliere nazionale Nino Geronazzo il quale, con la sua consueta sensibilità, di fronte alla grande partecipazione di alpini, per l’occasione riprende il ruolo di cerimoniere.
• intitolazione della sede di Orsago a Mario Ghirard, fondatore e segretario del Gruppo, diacono e membro attivo della parrocchia, presidente emerito del Gruppo Donatori di Sangue e prezioso collaboratore di varie associazioni benefiche.
• la Sezione partecipa alle esequie del fondatore e primo capogruppo di Parè, il cav. Giovanni Zanella. Classe 1915, arruolato nel 1935 nella 15ª batteria del Conegliano. Come sottufficiale in SPE, partecipò alla Campagna di Grecia. Nel 1970 fondò il Gruppo che guidò per molti anni. Amante della musica, fin dagli anni trenta si dilettava a suonare nelle bande cittadine il sassofono e il clarino, divenendo poi elemento importante nella Filarmonica Coneglianese.
• molti Gruppi della Sezione si radunano il 29 ottobre alla stazione ferroviaria di Conegliano per rendere gli onori al treno speciale che da Aquileia a Roma ripercorre lo stesso tragitto che 90 anni prima aveva portato la salma del Milite Ignoto al Vittoriano.


Stazione di Conegliano. Alpini della Sezione in attesa del treno rievocativo

• la Sezione di Conegliano per la prima volta partecipa al Campionato ANA di Tiro a segno a Vittorio Veneto. L’alpino di San Fior, Luigi Dall’Antonia, nel tiro con la pistola, ottiene un buon risultato finale piazzandosi al 10° posto assoluto e al 4° di categoria.
Andrea Barzotto, di San Fior è promosso maggiore. Nato nel 1972, frequenta il 176° Corso dell’Accademia Militare di Modena. Promosso tenente, viene assegnato nel novembre 1998 al 3° Reggimento Artiglieria da Montagna, rivestendo l’incarico di Comandante della 1ª Sezione Obici della 14ª batteria del Conegliano. Successivamente nel 2000 assume l’incarico di Sottocomandante della stessa e contestualmente svolge i compiti di Capocentro operativo del Conegliano. Dal giugno 2009 presta servizio al Comando Brigata Alpina Julia alla Di Prampero di Udine quale ufficiale addetto nella Sezione Personale e Legale.
• Recuperare i soci dormienti, questo è una delle ultime sollecitazioni-provocazioni di Bozzoli: “…sono oggi pienamente cosciente della necessità della loro presenza, ma non in questi termini. Benvenuti quindi agli aiutanti, come selezione di veri amici, con l’auspicio che tale qualifica sia determinata da un reale merito e per questo conferita unicamente a persone che manifestano un reale spirito di appartenenza all’associazione per la quale vivono, soffrono, gioiscono. Vorrei dire tante cose, ma già mi sono dilungato troppo. Mi auguro che quanto stabilito dalla delibera venga recepito dai più, e chiudo con una provocazione: dobbiamo recuperare gli alpini dormienti (così suggerisce il Consiglio Nazionale), ma sarebbe un bene recuperare anche i soci dormienti.”


Natale alla Nostra Famiglia

Con il numero di dicembre del periodico sezionale, il cav. Battista Bozzoli annuncia l’anticipato commiato dalla presidenza, dopo un solo anno del suo secondo mandato, come aveva già preannunciato all’Assemblea generale del 2011.
“Non senza un intimo sentimento di orgoglio, porgo il mio affettuoso saluto ai lettori del nostro periodico Fiamme Verdi ed agli alpini di Conegliano che per quattro anni mi hanno affidato il compito e concesso l’onore di essere il Presidente della nostra meravigliosa Sezione.
È stato un anno carico di: IMPEGNO giornaliero nell’affrontare situazioni, problemi e richieste più diverse, fatte da singoli soci e non, da Enti ed Associazioni varie ed il partecipare alle troppe cerimonie funebri. Impegno anche nel pronunciare tanti no. RINUNCE agli hobby ai quali ho sempre tenuto, al mio tempo libero, agli affetti familiari ed al lavoro in altre Associazioni alle quali mi ero sempre dedicato. ONORE di aver rappresentato la nostra Sezione. SODDISFAZIONI nell’aver avuto modo di lavorare con persone, pur diverse, ma con lo stesso spirito alpino. Soddisfazione anche nel constatare che i giovani ci sono, basta cercarli. Che il loro modo di comunicare e d’agire è diverso da quello della mia generazione, ma se fai in modo che possano trovare spazio, sanno come muoversi-.
Una conduzione programmatica, la sua, costantemente improntata sull’ortodossia deontologica e comportamentale di alpini e Gruppi nel rispetto delle norme statutarie. Una decisa presa di posizione non sempre capita, tanto da fargli confessare anche -AMAREZZA nell’aver ricevuto, non critiche, ma attacchi personali circa la conduzione della Sezione, quasi che il Presidente ne sia il monarca assoluto. FARE il Presidente non mi è stato poi così difficile data l’esperienza accumulata in 45 anni. Le prese di posizione, a volte radicali, le ho sempre avute in vista di una corretta vita associativa e comunque sempre secondo lo Statuto. Più di una volta si è sentito mormorare che il Presidente, con il suo fare, provocava la disgregazione della Sezione. Le iniziative ed i provvedimenti adottati sono sempre stati fatti con l’approvazione del Consiglio Direttivo, mai dal solo Presidente. Tra i compiti assegnati al Presidente della Sezione, vi è quello di garante dell’applicazione dello Statuto e dei Regolamenti nazionale e di Sezione. Se nello svolgere questo compito, a qualcuno è parso che sia andato oltre i limiti, allora l’Assemblea avrebbe dovuto scegliere un Presidente più accomodante. Al nuovo Presidente l’augurio che riesca a districarsi nel compito che l’attende, accontentando tutti, ma soprattutto a conservare ed accrescere l’immenso patrimonio morale rappresentato dalla nostra associazione. Ringrazio tutti gli alpini che hanno collaborato in questi anni, mi auguro che in futuro, di me, si dica soltanto: ha servito la nostra associazione con fedeltà ed onore. Grazie a tutti. Lunga vita alla nostra bella Sezione.”
Al commiato di Bozzoli, la Sezione nei 30 Gruppi conta 4881 soci alpini, di cui 97 nuovi, 1177 aggregati e 14 aiutanti. Totale: 5872.


Il presidente Bozzoli a Matera
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