Libro 60-21 La nuova Gradinata
60 ANNI DI VITA ALPINA A CONEGLIANO
... LA NUOVA GRADINATA
Negli ultimi tempi la famosa Gradinata degli Alpini, orgoglio della città di Conegliano, si trovava in condizioni precarie - il tempo aveva non solo deteriorato la scalea, ma aveva pure disfatto le due scritte poste ai piedi delle due antenne. Con grande soddisfazione delle Penne Nere e dell’intera popolazione essa è stata ristrutturata ed abbellita - proprio all’inizio di quest’anno (1985), mentre va in stampa questo libro. La monumentale Gradinata, ripresentata in una veste nuova e più decorosa, sarà ancor maggiormente luogo di incontri, di appuntamenti e di conversazioni, in particolare modo della gioventù, poiché si trova in una posizione ideale e dominante passaggio che unisce il centro storico al corso principale della città, motivo di ammirazione da parte dei visitatori della nostra cittadina. Non va scordato l’impegno manifestato, con un senso di responsabilità ed accuratezza, dal sindaco dott. Pietro Giubilato, dall’Assessore ai lavori Pubblici rag. Flavio Silvestrin - alpino pure lui - e dell’Amministrazione civica, a cui va la gratitudine degli Alpini e della comunità Coneglianese.
L’È SEMPRE ALPIN
E NO IN CONGEDO
E NO IN CONGEDO
Quel che nol se vergogna:
de ver fat el soldà
de parlar in diaeto
de esser italian e galantomo
de metter el capel co le ora
de andar in cesa se vol
e in osteria se pol
ma da far tut a testa alta.
E inveze el se vergogna:
de robar co i no lo vede
e sbaregar co i no lo sente
de desmentegarse dei so veci
de quel che i ha fat e quel che i ha dit.
Parchè el sa:
lavorar e ver cor par tutti
esser serio co ocore e
far baldoria co ghe piase
che in tutti se fa tut
basta che ognun i se tire su le braghe
e anca co chi ride e canta in compagnia
nol mete bombe no nol spara
par le strade par copar
femene, boce e omeni giusti !
G. Salvadoretti
A ricordo del tanto amato dott. Giulio Saivadoretti, il quale è stato per parecchi anni presidente della sezione di Vittorio Veneto e anche vicepresidente del Bosco Penne Mozze.
PER NON DIMENTICARE:
Quadro delle perdite subite nel ciclo operativo 11 dicembre 1942 - 31 gennaio 1943 dal corpo d’armata alpino in Russia
Quadro delle perdite subite nel ciclo operativo 11 dicembre 1942 - 31 gennaio 1943 dal corpo d’armata alpino in Russia
Truppe e servizi di corpo d'Armata | Divisione Tridentina | Divisione Julia | Divisione Cuneense | TOTALE | |
Ufficiali morti o dispersi | 130 | 190 | 340 | 390 | 1.050 |
Soldati morti o dispersi | 3.050 | 7.540 | 9.450 | 13.080 | 33.120 |
Ufficiali tenti o congelati | 40 | 170 | 110 | 50 | 370 |
Soldati feriti o congelati | 560 | 3.900 | 2.450 | 2.130 | 9.040 |
TOTALI | 3.780 | 11.800 | 12.350 | 15.650 | 43.580 |
60 ANNI DI VITA ALPINA A CONEGLIANO
I SEGRETARI E I TESORIERI ALPINI
Personaggi di rilievo che determinano il buon andamento della sezione sono, senza dubbio, i segretari e i tesorieri. Ed è doveroso ricordarli, poiché i pochi avvicendandosi in questi sessant’anni di vita associativa, hanno svolto le proprie mansioni con encomiabile dedizione. E se una volta il disbrigo delle “pratiche” occupava poco spazio, oggi comporta invece un grande impegno; sia per i molti problemi inseriti nel contesto di innumerevoli attività, che per l’importanza che la prassi burocratica assume. Il primo segretario della nostra sezione è stato il capitano Giacomo Soravia, poi Ruggero Colussi (non alpino), seguiti nell’immediato dopoguerra da Guerrino Vascellari M.B., da Catullo Cremonesi, da Raimondo Piaia, da Virginio Gibin, coadiuvati dai tesorieri Mario Altarui, Romano Thomas e Renato Brunello. Ma soprattutto chi ha dato una svolta al delicato servizio di segreteria, sono stati Battista Bozzoli e Stefano Bellotto: ottimi segretari per molti anni, i quali si sono dimostrati diligenti e precisi, anche per loro naturale predisposizione
ADUNATE NAZIONALI
1 Ortigara - 5-7 sett. 19202 Cortina - 3-11 sett. 1921
3 Trento - 3-6 sett. 1922
4 Aosta - 2-9 sett. 1923
5 Passo del Tonale - 31 ago.-3 sett. 1924
6 Udine - 23-29 ago. 1925
7 Contrin - 29 ago-5 sett. 1926
8 Pieve di Cadore - 30 ago-5 sett. 1927
9 Torino - 2-9 sett. 1928
10 Roma - 6-8 apr. 1929
11 Trieste - 13-15 apr. 1930
12 Genova - 20 apr. 1931
13 Napoli - 16-18 apr. 1932
14 Bologna - 8-9 apr. 1933
15 Roma - 15-16 ago 1934
16 Tripoli - 21-21 mar. 1935
17 Napoli - 12-14 sett. 1936
18 Firenze - 10-12 apr. 1937
19 Trento - 23-24 apr. 1938
20 Trieste - 15-17 apr. 1939
21 Torino - 1-3 giu. 1940
22 Bassano - 3-4 ott. 1948
23 Bolzano - 1-3 ott. 1949
24 Gorizia- 21-23 apr. 1951
25 Genova - 26-28 apr. 1952
26 Cortina - 12-13 sett. 1953
27 Roma - 19-21 mar. 1954
28 Trieste - 23-25 apr. 1955
29 Napoli - 17-19 mar. 1956
30 Firenze - 16-19 mar. 1957
31 Trento - 15-17 mar. 1958
32 Milano - 2-4 mag. 1959
33 Venezia - 19-21 mar. 1960
34 Torino - 3-15 mag. 1961
35 Bergamo - 17-19 mar 1962
36 Genova - 16-18 mar. 1963
37 Verona - 2-4 mag. 1964
38 Trieste - 22-24 mag. 1965
39 La Spezia - 23-25 apr. 1966
40 Treviso - 29 apr.-1 mag. 1967
41 Roma - 16-19 mar. 1968
42 Bologna - 25-27 apr. 1969
43 Brescia - 1-3 mag. 1970
44 Cuneo - 1-2 mag. 1971
45 Milano - 11-14 mag. 1972
46 Napoli - 28-30 apr. 1973
47 Udine - 4-6 mag. 1974
48 Firenze - 15-17 mar. 1975
49 Padova - 19-21 mar. 1976
50 Torino - 14-15 mag. 1977
51 Modena - 13-14 mag. 1978
52 Roma - 19-20 mag. 1979
53 Genova - 4-5 mag. 1980
54 Verona - 9-10 mag. 1981
55 Bologna - 8-9 mag. 1982
56 Udine - 7-8 mag. 1983
57 Trieste - 12-13 mag. 1984
58 La Spezia - 16-19 mag. 1985
Padova 49a Adunata Nazionale 21 marzo 1976 sfilano le nostre medaglie, da sinistra Pansolin, Orubolo. Battistuzzi, Giacomelli, Rossi e Marciano.
48° Adunata Nazionale Firenze 1975
55° Adunata nNazionale Bologna 9 maggio 1982
LA PREGHIERA DELL’ALPINO
Su le nude rocce, sui perenni ghiacciai, su ogni balza delle Alpi
ove la Provvidenza ci ha posto a baluardo fedele delle nostre contrade, noi, purificati dal dovere
pericolosamente compiuto, eleviamo l’animo a Te, o Signore, che proteggi le nostre mamme, le nostre spose, i nostri
figli e fratelli lontani, e ci aiuti ad essere degni delle gloria dei nostri avi.
Dio onnipotente, che governi tutti gli elementi, salva noi, armati come siamo di fede e di amore, salvaci dal gelo implacabile, dai vortici della tormenta, dall’impeto della valanga, fa che il nostro piede posi sicuro su le creste vertiginose, su le diritte pareti, oltre i crepacci insidiosi, rendi forti le nostre armi contro chiunque minacci la nostra patria, la nostra bandiera, la nostra millenaria civiltà cristiana.
E tu, Madre di Dio, candida più della neve, tu che hai conosciuto e raccolto ogni sofferenza e ogni sacrificio di lutti gli alpini caduti, tu che conosci e raccogli ogni andito e ogni speranza di tutti gli alpini vivi ed in armi, Tu benedici e sorridi ai nostri battaglioni e ai nostri gruppi. Così sia.
Dio onnipotente, che governi tutti gli elementi, salva noi, armati come siamo di fede e di amore, salvaci dal gelo implacabile, dai vortici della tormenta, dall’impeto della valanga, fa che il nostro piede posi sicuro su le creste vertiginose, su le diritte pareti, oltre i crepacci insidiosi, rendi forti le nostre armi contro chiunque minacci la nostra patria, la nostra bandiera, la nostra millenaria civiltà cristiana.
E tu, Madre di Dio, candida più della neve, tu che hai conosciuto e raccolto ogni sofferenza e ogni sacrificio di lutti gli alpini caduti, tu che conosci e raccogli ogni andito e ogni speranza di tutti gli alpini vivi ed in armi, Tu benedici e sorridi ai nostri battaglioni e ai nostri gruppi. Così sia.