Parè
PARE'
Parè è un popoloso quartiere di Conegliano. Le origini risalgono a molti secoli addietro. La località Parè viene citata per la prima volta in un documento del 1261 (lo stesso che sancisce la suddivisione di Conegliano in otto "centenari"), con il nome di Villa Paredi.
Parrocchiale Beata Vergine di Fatima a Parè
Fin dal XII secolo esisteva a Parè una chiesa dedicata a San Lorenzo, dipendente prima da Santa Maria del Piave e poi nel 1490 dalle monache dell'abbazia di Lovadina. Alla fine del 1700 la comunità di Parè è alle dipendenze di Collalbrigo.
Nel 1954 viene costruita una chiesetta in via Ortigara.
Nel 1962 l'arch. Rino Polese di Tezze di Piave viene incaricato di progettare la nuova chiesa e, nel 1966 viene posta la prima pietra benedetta dal vescovo Albino Luciani.
Nel 1967 è aperta al culto, nel 2005 finalmente consacrata.
Nell'ampia vetrata policroma è rappresentata la Madonna che appare ai tre pastorelli di Fatima.
Sulla cima svetta la Croce donata dal Gruppo Alpini.
Nel 1954 viene costruita una chiesetta in via Ortigara.
Nel 1962 l'arch. Rino Polese di Tezze di Piave viene incaricato di progettare la nuova chiesa e, nel 1966 viene posta la prima pietra benedetta dal vescovo Albino Luciani.
Nel 1967 è aperta al culto, nel 2005 finalmente consacrata.
Nell'ampia vetrata policroma è rappresentata la Madonna che appare ai tre pastorelli di Fatima.
Sulla cima svetta la Croce donata dal Gruppo Alpini.
Il "ponte romano", che si trova sulla vecchia strada di collegamento con Treviso "Via Vecchia Trevigiana".
"Il superamento del Piave comportò gravi difficoltà anche per gli ingegneri romani che pensarono di superare il corso d’acqua scegliendo il punto di transito più sicuro, ovvero a metà strada tra il Ponte della Priùla e il centro abitato di Nervesa, quì il fiume piegava a sud-est verso un isolotto che lo divideva in due rami e dove era attraversato con un guado o un ponte in legno.
La via Claudia Augusta Altinate seguiva, per un breve tratto, l’argine sinistro per poi allontanarsi e avvicinarsi più volte al fiume, assecondando la morfologia dei luoghi.
La strada romana doveva superare alcuni modesti affluenti del Piave, con l’aiuto di alcuni ponti, dei quali il meglio conservato è quello situato sul torrente Crevada, nei pressi di Villa Jacur, a Colfosco di Susegana dove fa da confine con Conegliano. Era parte di un antico percorso che collegando Conegliano con i feudi dei Collalto portava alla via Claudia Augusta o, più tardi, alla via Ungaresca.
L'antica struttura, che alcuni fanno risalire a due mila anni fa, è conosciuto come ponte romano, mentre altri lo datano nell'alto medioevo. Probabilmente fu solo rifatto in quell'epoca, su una base risalente al tardo impero romano". (Leopoldino Miorin)
La via Claudia Augusta Altinate seguiva, per un breve tratto, l’argine sinistro per poi allontanarsi e avvicinarsi più volte al fiume, assecondando la morfologia dei luoghi.
La strada romana doveva superare alcuni modesti affluenti del Piave, con l’aiuto di alcuni ponti, dei quali il meglio conservato è quello situato sul torrente Crevada, nei pressi di Villa Jacur, a Colfosco di Susegana dove fa da confine con Conegliano. Era parte di un antico percorso che collegando Conegliano con i feudi dei Collalto portava alla via Claudia Augusta o, più tardi, alla via Ungaresca.
L'antica struttura, che alcuni fanno risalire a due mila anni fa, è conosciuto come ponte romano, mentre altri lo datano nell'alto medioevo. Probabilmente fu solo rifatto in quell'epoca, su una base risalente al tardo impero romano". (Leopoldino Miorin)