Refrontolo
REFRONTOLO
Refrontolo. Le notizie storiche sulle sue origini sono alquanto scarse. Reperti venuti alla luce in passato, in particolare durante gli scavi per l'ampliamento della chiesa parrocchiale, sembrano testimoniare la presenza di insediamenti paleoveneti sulle colline. Su un atto notarile veneziano del 1218 viene segnato con il nome Roncofronto, da "rhoncus frondium", che ricorda il russare, il ronzio prodotto dai ramoscelli delle piante.
Fin dai tempi antichi Refrontolo dipendeva dalla Nobil casa dei Conti di Collalto e S. Salvatore.
Agli inizi del '700 Refrontolo con le frazioni di Barbisano e Collalto era un immenso bosco, prosperava l'allevamento di bestiame, ed era disseminato di fabbricati dai tetti ricoperti di paglia.
Tutto questo territorio appartenne ai vescovi-conti di Ceneda, che nel XII secolo lo donarono ai Caminesi. Dal 1312 al 1596 passò sotto i Collalto. Fu assegnato alla Serenissima. Alla caduta della Repubblica veneta, rimase sotto il comando dei conti di Collalto e di S. Salvatore.
Nel 1811 venne aggregato a S. Pietro di Feletto, insieme alle frazione di Collalto e Barbisano. Fu pieve monopagense dipendente dalla pieve generale di S. Pietro di Feletto. Divenne parrocchia nel 1752.
Viene eletto capoluogo comunale nel 1827.
Nel 1882 fu ricostruita l'abside del coro. Nella Chiesa sono custodite importanti opere d'arte: la Pala di S. Margherita, attribuita agli allievi di Paris Bordone, la Pala di S. Antonio e la Pala della Madonna del Rosario.
Isola del Marzemino; noto anche per i suoi frutteti, in particolare di pesche e mele.
La villa più antica è Villa Capretta, che risale al 1500, mentre immersa in uno splendido parco di ipocastani vi è Villa Spada del 1700. Molto importante anche Villa Meneghetti.
Da vedere:
Parrocchiale con Pala della Scuola di Paris Bordone.
Ville Battaglia-Spada e Ticozzi.
Antico Molinetto della Croda, nella la valle del Lierza.
Personaggi illustri:
Pur piccolo, il paese ha dato i natali a numerosi personaggi celebri, come il letterato Domenico Capretta (1813-1883), l'astronomo Anton Maria Antoniazzi (1872-1923), il pittore Piero Dalle Ceste (1912-1974) e l'artista pittore e scultore Angelo Lorenzon (1927-78).
Domenico Capretta, religioso, nato a Refrontolo fu cappellano sia a Rua di Feletto che a Refrontolo. Segretario del cugino Artico vescovo di Asti, ritorna a Ceneda dove, nel seminario, insegna Teologia morale, Pastorale e Studi Biblici. Segretario e consigliere del vescovo Bellati, dal 1846 fino alla morte del prelato, al quale diede un valido sostegno per superare i moti del 1848. Ritiratosi a Refrontolo, morì a di vaiolo, contratto mentre amministrava l'estrema unzione ad un malato. La sua raccolta di libri, manoscritti e stampe è custodita nella Biblioteca Centrale di Firenze
Antonio Maria Antoniazzi, astronomo. Ebbe la sua prima educazione dallo Zio Emilio, Rettore del Seminario di Ceneda (anch'egli personaggio importante della Marca). A Padova si laurea in matematica e ne diventa docente di Astrologia e direttore della "Specula". Uno dei suoi meriti è l'aver approfondito gli studi della Geodesia sia teorica che pratica. Ha pubblicato pochi libri ma tutti di importanza rilevante. Interessanti anche i suoi lavori di "meccanica celeste".
Piero Dalle Ceste, pittore. conseguita la maturità artistica all'accademia di Torino, per alcuni anni si dedicò all'arte sacra, mosaico, vetrata istoriata, pittura detta di "buon fresco". Solo negli ultimi tempi si dedicò alla pittura di cavalletto presentandosi alle gallerie d'arte. Sono numerosissimi i suoi numerosi affreschi nelle cupole dei santuari, ma anche nelle missioni cattoliche e nelle chiese all'estero. Nella parrocchiale di Refrontolo sono suoi i quadri del "Colera del 1855" e "Madonna del Rosario"
A 2 km dal centro di Refrontolo, la valle del Lierza rileva uno dei più suggestivi angoli della Marca Trevigiana: il Molinetto della Croda che nei suoi secoli di storia ha ispirato artisti ed incantato migliaia di visitatori. Caratteristico esempio di architettura rurale del XVII secolo, l'edificio fu costruito a più riprese. Le fondazioni poggiano sulla nuda roccia, appunto la "croda" della montagna. Successivi ampliamenti consentirono di ricavare i locali per la dimora di modeste famiglie di mugnai. Il vecchio mulino macinò l'ultima farina nel 1953.
Successivamente rimase per alcuni anni disabitato e in stato di abbandono. Sottoposto a scrupolosi interventi di restauro e fedelmente ricostruita la macina, ora resa di nuovo funzionante, è stato acquistato dal Comune di Refrontolo nel 1991, e come patrimonio culturale locale fruibile dalla collettività.
Viale degli alpini
L'artistica fontana, realizzata dagli alpini del gruppo
Il tempietto Spada, che domina sul centro del paese, è stato costruito nel 1800. Crollato e andato distrutto a seguito dei bombardamenti della guerra nel 1918, è stato recentemente ricostruito dal dr. Nicolò Spada e donato al Comune di Refrontolo insieme alla vicina Casa di Ristoro. Posto di notevole bellezza panoramica. E' consigliabile l'accesso a piedi, dal piazzale della Chiesa.
Villa settecentesca Ticozzi Buosi,
un tempo dimora dei coniugi pittori Guglielmo ed Emma Ciardi
La chiesa, dedicata a Santa Margherita: già nota dal 1075, restaurata nella seconda metà del 1400 e ampliata nel 1862. Dopo aver subito seri danni durante la grande guerra assume l'aspetto attuale su progetto di Giovanni Possamai.
La complessa struttura in marmo policromo e pietra scolpita dell'altar maggiore è di Paolo Possamai, padre di Giovanni; le due statue laterali dello scultore trevigiano Vittore Pessetto (1779); il dipinto della Madonna del Rosario tra vari santi (1933) è opera di Pietro Dalle Ceste di Refrontolo, ispirata dal celebre quadro di Palma il Giovane, a ricordo della vittoria di Lepanto del 1571.
Prezioso altare di Sant'Antonio da Padova del 1613 circa, riccamente lavorato, con colonnine corinzie, intarsi e decorazioni barocche fra le eleganti statuine delle Virtù Teologali e gli Angeli.
Monumento
"Il ritorno dell'Alpino"
In paese sorgono altri antichi edifici:
la cinquecentesca villa Capretta, ora Colles-Lorenzon, abbellita dal poggiolo e dal portale a tutto sesto;
come villa Spada, d'origine settecentesca, ora sede della rinomata mostra dei vini.