San Vendemiano - Associazione Nazionale Alpini Sezione di Conegliano

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San Vendemiano

SAN VENDEMIANO

San Vendemiano. Il territorio e i suoi abitanti ebbero tale nome dai Trevigiani, quando fra gli anni 1153-1184 guerreggiarono per il predominio nella Marca. E' composto dalle tre parrocchie di San Vendemiano, Zoppè e Saccon.
SAN VENDEMIANO: La Chiesa dedicata a San Vendemiale Martire, vescovo africano SAN VENDEMIALE Martire, le cui reliquie sono conservate presso la cattedrale di Treviso, dipendeva in origine da San Fior di Sopra ed era classificata come cappellania. Divenne parrocchia vero il 1487.
ZOPPE': Della medioevale chiesetta campestre dedicata a S. Pietro in Vincoli rimane oggi solo l'abside. Eretta a parrocchia alla fine del 1300, fu il centro religioso e spirituale fino al 1589, allorché venne costruita l'attuale chiesa, appena 1 chilometro lontano dalla primitiva.
SACCON: Fino al 1100 esisteva in località "San Fris", San Felice, una chiesetta campestre dedicata a tale papa e martire. Nel 1927 venne eretto un oratorio, nel 1952 divenne parrocchia e nel 1961 venne edificata la chiesa attuale.
Da alcuni reperti archeologici, si desume che esistevano nel territorio di San Vendemiano delle "piste", che le tribù dei Veneti e successivamente dei Galli, dei Celtiberi e Carni utilizzarono per i loro spostamenti, nell'epoca paleoveneta e preromana, dal 2000 al 1500 a.C.
Fra il 386 e il 201 a.C. la Repubblica Romana si impossessò del Veneto. Nel 568, subì l'invasione dei Longobardi. Nel 774, dopo 206 anni cessò la dominazione longobarda e subentrò il governo dei Franchi e dei successori di Carlo Magno. Nel 1112 fu aggregato a Conegliano e ne seguì le vicende fino al 1338, quando passò sotto il dominio della Serenissima Repubblica di Venezia, divenendo sede di nobili famiglie veneziane, fra le quali quella dei Lippomano che fece erigere una splendida villa sulla collina più alta della Calpena.

Il 20 maggio 1796 arriva a Conegliano Napoleone, comandante della 4° Armata d'Italia.  Il 28 settembre 1810, con regio decreto viene costituito il Comune di San Vendemiano.
Negli anni 855-998 e più tardi nel 1411-12, il territorio sanvendemianese venne percorso e battuto dagli Ungheri: nei loro spostamenti si servivano della "pista romana", per i collegamenti tra il Friuli e i territori Trevigiani. Detta strada prese l'appellativo di "Ongaresca", oggi Ungheresca. Ebbe vitale importanza fino alla costruzione da parte di Napoleone del Ponte della Priula e della Napoleonica.

Villa Lippomano (sec. XVII).
Collocata nella collina della Calpena, e circondata da un ampio parco, la Villa Lippomano, dell’architetto B. Longhena, è un esempio assai originale del Barocco Veneziano.
San Vendemiano
Zoppè
Pala di S. Pietro in Vincoli, attribuita alla Scuola del Tiziano (sec. XVI)
Pala di S. Vendemiale (sec. XVIII)
       Chiesa di S. Vendemiano
Ultima cena (secolo XV ) - splendido affresco di autore anonimo. Ex Oratorio di S.Felice P.M. (Saccon). Conservato presso il museo del Castello di Conegliano
60 anni di vita alpina a Conegliano

Notizie storiche
Il territorio del Comune di San Vendemiano, esclusa la collina di Monticella, si estende in pianura, variando il suo livello sul mare fra 32 e 103 metri. Il torrente Cervada lo percorre nel mezzo da nord a sud andando a sboccare a nord di Vaz zola, nel fiume Monticano, affluente di destra del Livenza.
In questi ultimi decenni per una accentuata immigrazione, collegata allo sviluppo industriale del coneglianese e all'affermarsi di molteplici industrie artigianali locali, si verificò nel territorio un rapido e progressivo incremento edilizio e demografico. Significativi allo scopo sono questi dati anagrafici:
1871 - poco dopo l'unione all'Italia, censiva 2.651 abitanti; 1971 - esattamente un secolo dopo, al censimento contava 7.425 abitanti, con un incremento assoluto di 4.774 persone; 1984 - al 31 dicembre il comune registrava 7.904 abitanti, suddivisi in 2460 fami glie. Sotto l'aspetto geografico-amministrativo il comune è suddiviso in 5 frazioni e diversi piccoli nuclei abitati: sono gli antichi borghetti o colmelli medioevali, alcuni dei quali divennero villaggio al tempo della Repubblica Veneta: Cosniga, Saccon, Fossamerlo, San Vendemiano e Gai, Zoppè e Capo di Sopra.
Le parrocchie costituite sono tre:
SAN VENDEMIANO - Il territorio con i suoi abitanti, secondo gli storici, ebbero tale nome dai Trevigiani, quando fra gli anni 1153-1184 guerreggiarono per il predo minio nella Marca. Trova la sua origine nella "chiesa campestre" ivi esistente pri ma del Mille e dedicata a San Vendemiale, chiamato dai popolani San Vende mian. AI suo sorgere la "chiesa campestre", dedicata a San Vendemiale, dipendeva dalla Pieve di San Fior di Sopra, che era a capo del Vicariato o Forania detto il Campardo: era classificata come "cappella filiale" o "cappellania" - Cappella plebis Sancti Floris, recandosi qua un sacerdote alla domenica e nelle feste funzioni religiose. Divenne parrocchia probabilmente verso il 1487; la erezione a parrocchia all'epoca comportava avere almeno un sacerdote stabile ed un proprio cimitero e possibilmente la tenuta delle registrazioni d'archivio.
ZOPPE' - L'antica e medioevale "chiesetta campestre"; dedicata a S. Pietro in Vincoli, era posta in aperta campagna in località Palù o Bosco; oggi ne rimane solo l'abside. La cappella di Zoppè, anch'essa dipendente dalla Pieve di San Fior di Sopra, eretta parrocchia forse alla fine del 1300, fu centro religioso e spirituale del luogo fino al 1588-1589, allorché venne costruita l'attuale chiesa parrocchiale, lontana un chilometro dalla primitiva.
SACCON -Anticamente, fin dal 1100 esisteva in località "San Fris", San Felice, una chiesetta campestre dedicata a tale santo, papa e martire. Nel 1927 venne eretto un oratorio, più ampio e più accessibile ai fedeli del nuovo borgo; nel 1961 venne edificata la chiesa attuale, mentre la erezione a parrocchia risaliva al 1952.

San Vendemiano nei secoli passati.
Per analizzare lo sviluppo di San Vendemiano nei secoli, passiamo in rassegna ora fatti e avvenimenti nelle diverse epoche e periodi storici.
Epoca Paleoveneta e Preromana. Certamente nel periodo che va dal 2000 al 1500 avanti Cristo esistevano nel territorio sanvendemianese delle "piste", delle carreggiate, che le tribù dei Veneti e successivamente dei Galli, dei Celtiberi e Carni utilizzarono per il loro spostamenti. Ne fanno fede alcuni reperti venuti alla luce nei vari secoli.
Epoca romana prima e dopo Cristo. Fra gli anni 386 ed il 2O1 a.C. a seguito di conquista contro i Galli, la Repubblica Romana si impossessò del Veneto. nel territorio tra il Piave ed il Livenza a poco a poco si consolidò il centro militare ed amministrativo di Oderzo: "Municipium Opitergi", a cui sottostava ovviamente Ceneda e anche San Vendemiano.
Ducato Longobardo di Ceneda. Nel 568 il nostro territorio, subì l'invasione dei Longobardi. Trovando una dura resistenza al possesso di Oderzo, che parteggiava per i Bizantini, nel 665 distrussero completamente la città, segnando anche la fine di quella sede vescovile. I Longobardi costituirono allora una nuova circoscrizione militare e amministrativa tra Piave e Livenza: il Ducato di Ceneda. Con sicurezza, data la sua acquisita importanza stradale, si ebbero allora nel territorio vendemianese i primi insediamenti umani stabili: ne fanno fede alcuni documenti. Una vecchia pergamena del 1124 - 9 dicembre - riporta il nome di due coniugi di Zoppè, Bertaldo e Altegarda, i quali si sottoscrivono e si dichiarano di origine longobarda; "professi sumus ambo ex nacione nostra lege vivere longobardorum". (Arch. di Stato, Venezia). In altro documento medioevale del 1181, relativo alla stima dei beni soggetti a tassazione, appaiono altri personaggi di "Zopeto" o "Zopedi" anche essi di origine longobarda di Saccon: Artico da Saccon, Dorico da Zoppè e un "Figlio di Gerardino da Zoppè" (Arch. Comunale di Conegliano).
Una controversia durata troppo a lungo. Con la scomparsa della sede vescovile di Oderzo i vescovi di Treviso, del Friuli e di Padova si divisero tra loro la diocesi. Costituitasi nel frattempo la sede vescovile di Ceneda, si adoperò e si prodigò anche presso il re longobardo Liutprando per entrare in possesso delle pievi che già appartenevano alla sede di Oderzo: ne nacque una controversia durata troppo a lungo. Infatti così le chiese di San Vendemiano rimasero ecclesiasticamente sotto il feudo di Aquileia fino al 1180; dal 1181 al 1450 sotto il Patriarcato di Grado; dal 1451 sotto quello di Venezia. Il 1° giugno 1818 furono aggregate alla diocesi di Ceneda.
La Contea vescovile di Ceneda. Nel 774, cessando dopo 206 anni la dominazione longobarda, subentrò il governo dei Franchi e dei successori di Carlo Magno:venne costituito il Sacro Romano Impero e poco a poco si instaurò in Europa quel sistema politico e amministrativo chiamato feudalesimo. Il ducato longobardo di Ceneda, il 6 agosto 962, ufficialmente si trasformò in Contea: in latino, Comites cenetensis. Il vescovo di Ceneda ebbe il titolo di conte (Comes) :divenuto feudatario, oltre al potere spirituale, esercitava il dominio temporale tra Piave e Livenza. In tale periodo, inizialmente, il territorio di San Vendemiano era considerato una "guastaldia" della contea vescovile; successivamente verso il 1112 fu aggregato a Conegliano, allorché la città iniziò a governarsi a libero comune; pertanto ne seguì anche tutte le successive vicende storiche fino al 1338.
Origine della strada "Ongaresca". Negli anni 855-998 e più tardi nel 1411-12, il territorio sanvendemianese venne percorso e battuto dagli Ungheri: nei loro spostamenti si servirono di quella "pista romana", quale arteria principale d'unione del Friuli con territori Trevigiani, Detta strada prese allora l'appellativo di "Ongaresca", oggi Ungheresca. In zona collegava: Godega, San Vendemiano, Ramera, Mareno e Susegana. Ebbe importanza vitale fino alla costruzione da parte di Napoleone del Ponte della Priula e della strada Napoleonica.
Dominio della Serenissima Repubblica di Venezia. Definitivamente per conquista nel 1388, il territorio e gli abitanti di San Vendemiano passarono sotto il dominio della Repubblica Veneta. Era classificato e considerato "contado" del Territorio o Distretto di Conegliano, gli abitanti erano in massima parte contadini e pastori con qualche artigiano: solo alcuni erano proprietari delle terre che coltivavano in proprio o in consorterie. Non si hanno notizie precise intorno alla formazione delle "ville" e delle "regule": il primo termine significava villaggio o paese con chiesa aperta al pubblico, di solito; Il secondo un consiglio amministrativo locale con a capo il "Meriga", carica pubblica analoga a quella del sindaco. Il contado sanvendemianese, secondo una tabella del 1339 e precedente risultava formato dalle "Ville et Regule" qui sotto elencate; accanto invece si riportano i dati statistici, compresi quelli dei borghi, riferiti all'anno 1605, mese di giugno.
Ville et regula Zopedi fuoghi n. 111 anime n. 675
Ville et regula Sancti Vendemiani fuoghi n. 14 anime n. 86
Villa et regula Cusnighe fuoghi n. 24 anime n. 130
Villa et regula Saconi ------------------------
Villa et regula Fossamerli fuoghi n. 12 anime n. 328
Borgo Visnadel fuoghi n. 12 anime n. 109
Borgo Brait (Breda) fuoghi n. 3 anime n. 23
Borgo Lacerre (Le' serre) fuoghi n. 6 anime n. 27
Il magnanimo dominio della Repubblica Veneta durò oltre 400 anni.
Periodo Napoleonico. Il 20 maggio 1796 arriva a Conegliano Napoleone, comandante delle 4 Armata d'Italia: al suo arrivo nel Veneto gli avvenimenti politici si susseguono rapidamente. Le diverse regule del contado sanvendemianese vengono congregate, unificate, abolendo le giurisdizioni feudali-veneziane: sta nascendo il Comune di San Vendemiano. Vengono convocati i capifamiglia, eccetto i nullatenenti ed i questuanti, e repetini e i contadini: scelti dei probi cittadini, questi vengono investiti del governo locale: è l'inizio della Municipalità Democratica Provvisoria, con feste intorno all'albero della Libertà. Con decreto regio emesso dal palazzo regio di Milano il 28 settembre 1810 viene costituito definitivamente il Comune di San Vendemiano. Avendo una popolazione inferiore a 3.000 abitanti, era retto da: 1 Sindaco, 2 Anziani, 15 Consiglieri, scelti dal Consiglio Distrettuale. A giustificazione del tipo di Consiglio si riportano i seguenti dati:
1780 - San Vendemiano e Borgo Saccon abitanti n. 1.073; Zoppè abitanti n. 536;
1801 - San Vendemiano comune abitanti n. 1.683;
1812 - San Vendemiano comune abitanti n. 1.644
Nel Regno del Lombardo-Veneto: Impero austro-ungarico. Il 30 ottobre 1813, caduto Napoleone, rientrano gli Austriaci e nel 1914 nel regno Lombardo-Veneto, si presta silenziosamente sottomissione al nuovo padrone e signore. Amministrativamente San Vendemiano è dipendente dalla giurisdizione della Provincia di Treviso, elevata a tale ruolo con decreto di nomina dal 30 novembre 1815, distretto di Conegliano. Il piccolo comune viene governato da un consiglio denominato Deputazione Comunale: è composto da quanti pagavano le tasse, perciò detto anche "convocato degli estimati", da un primo deputato e da altri due deputati. Come controllore governativo viene inviato dalle autorità austriache "il cursore". Nei cinquanta anni di dominio austriaco i nostri baldi giovani erano costretti a prestare il servizio militare, il che non succedeva sotto la Repubblica Veneta, e dovevano svolgerlo in zone molto lontane dai luoghi di origine, in Austria. o in Ungheria.
Nel Regno Unito d'Italia. Con la terza guerra di Indipendenza del 1866 il Veneto viene liberato dal dominio austriaco. AL comune e al mandamento viene dato un assetto amministrativo e legislativo conforme allo statuto albertino e alle disposizioni ministeriali del governo sabaudo. Durante la guerra deL 1915-18 il territorio comunale viene invaso dalle truppe tedesche, ungheresi, bosniaviche e croate. I caduti sanvendemianesi furono 108: sono ricordati nel monumento a Zoppè costruito nel 1922 e in quello di San Vendemiano centro costruito neL 1925. Mentre il ventennio fascista stava per finire, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, molti giovani si sono sacrificati, collaborando nella Resistenza, nel nome della libertà e della democrazia, per il bene e la salvezza della Patria. Quale testimonianza simbolica ricordiamo il giovane Giovanni Saccon, caduto della Resistenza e a cui doverosamente sono state intitolate le scuole medie del comune. E in tempi più recenti per l'affermazione concreta della fratellanza europea, neL 1973, venne sigillato il Gemellaggio tra le amministrazioni di San Vendemiano e di Nuova Gorica (Jugoslavia), quale stimolo a creare un nuovo mondo di pace e di giustizia fra i popoli.
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